- Compie 100 anni l’artista ferrarese Silvano Cavicchi, l’ultimo rimasto della generazione di Antonioni e Bassani;
- Proprio in questi giorni una sua opera è esposta alla galleria IdeArte in occasione della mostra dedicata a San Sebastiano.
Il traguardo dei 100
Silvano Cavicchi, il più longevo artista ferrarese e l’ultimo della generazione di Michelangelo Antonioni e Giorgio Bassani, ha compiuto 100 anni nella giornata di ieri, domenica 13 marzo. All’artista rivolgono i più sinceri auguri il sindaco Alan Fabbri e l’assessore Marco Gulinelli ringraziandolo per “la sua opera che si ispira a Ferrara e che ispira Ferrara” e congratulandosi per “la straordinaria carriera artistica”.
Cavicchi, che in queste ore ha ricevuto la targa che il Comune dedica ai cittadini centenari, continua ad essere in attività ed attualmente una sua opera, raffigurante San Sebastiano, si trova esposta alla galleria IdeArte di via Terranova 41 a Ferrara, per l’esposizione dedicata proprio alla figura del “santo con le frecce”, a cura di Luca Scardino. “Ringrazio Cavicchi, testimone diretto della storia dell’arte Novecentesca nonché artista appassionato e instancabile e sperimentatore di stili e mondi- dice Scardino -. Abbiamo il piacere di ospitare una sua opera in galleria e, nel 1984, ho avuto il piacere di collaborare con lui alla realizzazione del libro “Sirene di carta”, 120 manifesti e cartoline ferraresi dal 1860 al 1960. Già ne conoscevo le qualità artistiche, in quell’occasione scoprii anche le sue grandi doti grafiche”.
Lo scorso primo ottobre l’assessore Gulinelli e lo stesso Scardino sono andati a trovare l’artista nella sua abitazione, incontro che si è poi ripetuto in occasione dell’inaugurazione della mostra a San Sebastiano avvenuta venerdì 11 marzo. “L’arte per me è tutto. Amo lavorare e ogni giorno è un creare”, disse l’artista nel corso della visita alla galleria IdeArte, mostrando le sue opere, che attraversano idealmente tre fasi: una prima post-impressionista, poi una legata alla nuova figurazione, fortemente incentrata sui temi naturalistici, anche trasfigurati. E una terza fase, attuale, poeticamente astratta e geometrica, che l’autore porta avanti da 14 anni, lavorando su carta installata su pannello.
Classe 1922, Cavicchi, dopo il Dosso Dossi, ha disegnato le cartoline e gli annulli postali per le emissioni ufficiali del Circolo Filatelico Ferrarese, e ha illustrato, tra le altre cose, anche il Vocabolario della lingua ferrarese di Sacchi e Martin (1977) e “Logica del caos”, raccolta di poesie di Gianni Goberti. Sempre intensa la sua attività pittorica, oltre a quella di disegnatore tecnico alla Montedison. Forse anche da quest’ultima è nata quella geometria oggi ben evidente nei suoi lavori. La sua prima mostra risale agli anni ’50, allestita a Palazzo Crema. Oltre alla geometria, l’artista infonde nelle sue opere una profonda anima ferrarese.
Un mix tra geometria ed anima ferrarese che risulta evidente anche nell’opera esposta a IdeArte: una trasfigurazione in chiave geometrica della figura di San Sebastiano dove le punte delle frecce si fondono a elementi ferraresi che richiamano, ad esempio, il bugnato di palazzo dei Diamanti. La mostra rimarrà aperta fino al 31 marzo, tutti i giorni della settimana, eccetto il lunedì e il martedì, dalle 17 alle 20.
Filippo Navarra