- Notevoli passi avanti per la creazione di uno spazio al Padiglione d’Arte Contemporanea dedicato al regista estense Michelangelo Antonioni;
- Il disegno del progetto prevede differenti aree in cui non sarà rappresentata solo la storia del cinema, ma anche la pittura, la fotografia e la letteratura. Nel complesso si tratterà di un percorso tra i suoi maggiori successi e fonti d’ispirazione fino al ritorno a Ferrara avvenuto negli anni ’90.
Prosegue il progetto per la creazione del nuovo Spazio Michelangelo Antonioni al Padiglione di Arte Contemporanea di Ferrara. Il curatore, d’intesa con Vittorio Sgarbi, Enrica Fico e l’amministrazione comunale, è Dominique Païni, direttore del Cinématèque Française. Lo Spazio accoglierà aree con funzioni differenti, adatte a diverse tipologie di pubblico, di ogni età. “Una sorta di scrigno della cinematografia inserito nel Quadrivio”, dice l’assessore Marco Gulinelli.
Michelangelo Antonioni (1912-2007) è stato un regista ferrarese, considerato tra i maggiori cineasti della storia del cinema. Esordì nel 1950 con il film “Cronaca di un amore” pellicola che segna la nascita di una nuova stagione del cinema italiano. Sarà l’inizio di un grande successo che lo porterà ad essere assoluto protagonista nei decenni successivi. Nel 1995 ci fu il primo tentativo di aprire uno spazio a lui dedicato nella città di Ferrara con l’inaugurazione del Museo Michelangelo Antonioni che tuttavia, per diverse problematiche, venne chiuso nel 2006.
Il concept del progetto
Non sarà rappresentata solo la storia del cinema, ma anche la pittura, la fotografia, la letteratura, tutti campi con cui si relazionò Antonioni. Saranno contenuti libri, quadri, corrispondenza, sceneggiature, appunti del regista. Una sezione sarà dedicata alle grandi donne del cinema che ispirarono Antonioni, come Lucia Bosé e Monica Vitti, altre a veri e propri focus tematici. Così, ad esempio, le scene di Deserto Rosso, primo lungometraggio a colori del regista, potranno essere occasione per uno sguardo all’Italia in crisi, con rimandi alla pittura e all’ispirazione artistica di autori del ‘900. Nel disegno del progetto in via di definizione, il primo piano conterrà anche uno spazio destinato a seminari, convegni, giornate di studio e proiezioni. Sarà poi presente un’area dedicata all’esplorazione, da parte di Antonioni, di mondi lontani, dalla cultura e dalla civiltà latina. Il riferimento è a film come “Blow-Up”, “Zabriskie Point”, “Professione: reporter”. Qui il dialogo sarà con l’arte fotografica che lascerà spazio a nomi come Bruce Davidson, Don McCullin, fotografi che collaborarono con il Maestro.
Il percorso procederà poi seguendo la carriera e l’arte di Antonioni e arrivando al ritorno a Ferrara che sarà simbolicamente rappresentato dal film “Al di là delle Nuvole” del 1995.
“Gli spazi saranno in collegamento con parco Massari e con palazzo Massari, di prossima riqualificazione”, spiega Gulinelli. “Sui contenuti del progetto c’è ampia condivisione. I locali del PAC e l’area esterna possono essere il luogo giusto per accogliere l’eredità di Antonioni, dove osservare, riflettere, imparare, studiare, sognare. C’è ampio interesse e grande aspettativa anche da parte del cinema internazionale. Siamo vicini all’obiettivo storico di creare un luogo che raccolga questo patrimonio. Il progetto è un’opportunità straordinaria per conservare la memoria dell’opera di Antonioni e per portare il suo insegnamento alle generazioni più giovani”.
Filippo Navarra