- Il piccolo principe, uno dei libri più venduti al mondo, si appresta a compiere 80 anni e sia Parigi che Ferrara gli rendono omaggio;
- La città estense ne celebra la ricorrenza grazie al ciclo scultoreo realizzato dall’artista Mirella Guidetti Giacomelli esposto nella sua casa-museo di via XX Settembre.
Gli omaggi
Ci si avvia a grandi passi verso l’ottantesimo anniversario del Piccolo Principe, scritto nel 1942 da Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato un anno più tardi a New York e oggi tra i libri più venduti al mondo, tradotto in oltre duecento lingue. Parigi festeggia la ricorrenza con una mostra, inaugurata la scorsa settimana, al Museo delle arti decorative, accanto al Louvre. E anche Ferrara ne omaggia il genio grazie all’artista Mirella Guidetti Giacomelli, 87 anni, che ha dedicato al celebre racconto un ciclo scultoreo di otto ceramiche finemente lavorate, esposte nella sua casa-museo di via XX Settembre. L’autrice confessa di aver ricevuto l’ispirazione iniziale proprio durante il lockdown: “Non è un caso che il Piccolo Principe si sia svelato durante quei momenti particolarmente difficili. Questo libro fuori da ogni tempo, infatti, ci svela come l’invisibile del nostro essere si riveli nella solitudine, e anche nella solitudine forzata che quel periodo ci ha imposto- dice Guidetti Giacomelli-. È in questi momenti, in particolare, che il cuore ci parla e ci fa conoscere nel profondo noi stessi, senza vanità e orpelli. La vita si semplifica e ci consente di leggere il nostro io nella sua intimità più vera, facendoci forse amare di più le cose semplici, la carità e l’amicizia, il cui valore viene straordinariamente raccontato da Saint-Exupéry”.
Il piccolo principe è un racconto che, nella forma di un’opera letteraria per ragazzi, affronta temi come il senso della vita e il significato dell’amore e dell’amicizia. Ciascun capitolo del libro narra di un incontro che il protagonista fa con diversi personaggi e su diversi pianeti. Ciascuno di questi incontri può essere considerato come uno stereotipo della società moderna e contemporanea.
Il ciclo scultoreo
Le otto ceramiche realizzate da Guidetti Giacomelli ripercorrono in maniera fedele la traccia narrativa del testo: il piccolo principe con la sua immancabile rosa, in divisa militare, baldanzoso e aperto alla vita, la caduta nel deserto dell’aviatore, l’apparizione al giovane protagonista del serpente, nascosto tra la sabbia. E poi il colloquio con la volpe, la scoperta di altri mondi e l’incontro con personaggi che rappresentano i vizi dell’uomo. Al termine un messaggio drammatico, ma anche di speranza: il ritorno nel deserto e l’incontro fatale con il serpente, ma anche la prospettiva di un nuovo mondo, rappresentata dall’artista con un varco nel sole.
“Ho cercato di dare più espressione possibile a queste figure, spero che possano trasmettere ciò che ho provato e far captare i sentimenti che mi hanno animato – dice l’artista -. C’è stato il lavoro di circa un anno, ho realizzato i primi disegni, quindi i bozzetti, la prima scultura in creta, la triplice cottura e il bagno nella cristallina, che conferisce una particolare lucentezza alla superficie: un elemento che ho voluto fortemente perché imprime a queste figure dinamismo e vitalità, che tenevo a far emergere.
Questo ciclo di sculture – conclude Guidetti Giacomelli – nasce dalla riscoperta del libro. Inizialmente l’avevo accolto come una favola. Analizzandolo e rileggendolo mi si è aperto un mondo e mi ha arricchito tantissimo sul piano umano, in un periodo difficile. Non nascondo di essermi commossa. Questo libro è una risposta a certa ipocrisia del mondo, ci svela un’esistenza che è oltre. Il piccolo principe si dovrebbe leggere di continuo, ogni frase ha dentro sé una filosofia di vita importantissima”.
Filippo Navarra