- Visita alla scuola d’arte cinematografica Vancini di Ferrara per Renato Casaro, uno dei più importanti illustratori di locandine cinematografiche della storia del cinema ;
- Durante l’incontro Casaro ha rivelato di aver realizzato i manifesti di “Un dramma borghese”, film del regista ferrarese a cui l’istituto è intitolato. Un autentico scoop visto che fino ad ora la paternità della locandina del film era rimasta ignota.
Il Maestro Casaro
Ha realizzato le locandine di film che hanno fatto la storia del cinema come “Balla coi lupi”, “C’era una volta in America”, “Il tè nel deserto”, “Per un pugno di dollari”, “Opera”, “Tenebre”. E poi, tra le altre, quelle per i film di Bud Spencer e Terence Hill. Renato Casaro, che può essere definito l’ultimo grande pittore del cinema, è stato ospite , nel pomeriggio di ieri, della scuola d’arte cinematografica Florestano Vancini, a Ferrara. Durante la visita all’istituto dedicato al grande regista ferrarese, c’è stato il tempo per una grande rivelazione: Casaro ha infatti svelato di essere l’autore di manifesti e locandine non solo de “I lunghi giorni della vendetta”, ma anche di “Un dramma borghese”, entrambi di Vancini. “Uno scoop– lo ha definito Luca Siano, esperto di pittori del cinema e direttore dell’Archivio Sandro Simeoni -, la paternità di quella locandina, esposta al museo di spazio Grisù a Ferrara, era rimasta fino ad oggi incerta”. Dubbi sciolti dallo stesso Maestro: “L’ho realizzata io. È il frutto di un lavoro di ricerca particolare, usando una tecnica pastellata”, ha rivelato Casaro, svelando che l’opera non risultava firmata perché era stata inizialmente ideata in forma orizzontale e poi ”verticalizzata”, con la conseguente rimozione di alcuni elementi, tra cui, evidentemente, la firma.
Renato Casaro (Treviso, 1935) è considerato uno dei più importanti, influenti e innovativi cartellonisti cinematografici italiani. Ha realizzato, nel corso della sua lunga carriera, migliaia di opere dedicate al cinema divenendo molto popolare anche all’estero. Inizia la propria carriera artistica a 17 anni, nel cinema Garibaldi di Treviso, dove realizza gratuitamente delle locandine per le pellicole in opera in cambio dell’ingresso in sala. E’ l’inizio di una brillante carriera che lo porterà dapprima a Roma (dove apre uno studio a Cinecittà) e poi a Hollywood dove collabora con registi del calibro di Sergio Leone e Quentin Tarantino.
L’accoglienza
Casaro è stato accolto alla Vancini con un’ovazione da parte degli studenti dell’istituto d’arte cinematografica ed è stato inoltre omaggiato dall’assessore Marco Gulinelli. “Siamo onorati di avere a Ferrara un grande Maestro, un genio assoluto”, ha detto l’assessore alla Cultura che ha poi consegnato a Casaro una targa “per la straordinaria carriera, gli eccezionali successi e l’immancabile creatività”. Parole di grande considerazione nei confronti della mansione svolta dal Maestro sono poi giunte anche da Alessio Di Clemente, direttore artistico della scuola Vancini: “la pittura del cinema esprime un potere che spesso è più grande dei film che rappresenta, è infatti lo strumento con cui si capta l’attenzione immediata dello spettatore, lo si prende simbolicamente per mano per condurlo in sala cinematografica”.
“Il cinema è uno spettacolo in movimento fatto di racconto ed emozioni. La pittura cinematografica è più della pubblicità commerciale perché ha il grande compito di generare in chi la guarda lo stesso pathos dei film. E perciò nasce da una ricerca sui contenuti- spiega Casaro che poi analizza come è cambiata la professione nel corso degli anni -.Oggi con la moderna grafica si possono realizzare opere interessanti ma non si può prescindere da intuizione e preparazione storica e artistica. Non basta mettere due foto con lettering interessanti. Ai miei tempi creavamo i font a mano. Suggerisco ai giovani di ispirarsi a questo antico lavoro e ai loro autori”. Casaro ha poi fornito un altro consiglio ai ragazzi: “Viaggiate, spostatevi, uscite dalle ‘culle’ del quotidiano, studiate diverse forme cinematografiche. Viaggiare, vedere, studiare sono elementi fondamentali”.
Filippo Navarra