- Il 76enne di Argenta scomparso lasciando un biglietto che testimoniava la sua volontà di suicidarsi, è stato ritrovato primo di vita lunga la sponda del Reno nella mattinata di ieri;
- L’uomo si sarebbe ucciso sparandosi un colpo di pistola alla tempia. Dopo ore di ricerche, il cadavere è stato trovato dai carabinieri nascosto nella vegetazione.
Sono terminate nella mattinata di ieri, giovedì 21 aprile, le ricerche dell’uomo di Argenta- e più precisamente del comune di San Biagio – il 76enne Mario Fabbri, scomparso da casa il giorno prima lasciando un biglietto da cui traspariva la sua chiara volontà di togliersi la vita. “Non cercatemi: voglio farla finita”, stava scritto, in sintesi, sul biglietto rinvenuto dal figlio. E in effetti è andata proprio così.
L’uomo è stato ritrovato privo di vita, nascosto nella fitta vegetazione che infesta le sponde del Reno. Si sarebbe ucciso sparandosi alla tempia un colpo esploso con arma da fuoco. A fare la macabra scoperta sono stati i Carabinieri, che hanno avviato le ricerche immediatamente dopo la segnalazione della scomparsa ad opera del figlio insieme ai Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, Nucleo Cinofili, Gruppo Sommozzatori, Guardie Volontarie Ambientali.
L’anziano, ex artigiano metalmeccanico in pensione, mancava dalla sua abitazione, in via Morari, da poco dopo mezzogiorno di mercoledì 20 aprile. Notata la sua assenza, e una volta letto l’inquietante messaggio, il figlio ha lanciato l’allarme. L’sos è stato prontamente raccolto dalle forze dell’ordine che hanno dato il via alle ricerche proseguite sino a notte fonda, ma fino ad allora avevano portato ad un nulla di fatto. Nessuna traccia dell’uomo nonostante siano stati scandagliati, anche dall’alto con l’elicottero, casolari abbandonati o disabitati, la ferrovia, le campagne dei dintorni e canali. Poi il raccapricciante rinvenimento del cadavere.
Secondo una prima ricostruzione degli eventi, Fabbri, partito a piedi e senza cellulare, avrebbe raggiunto gli argini del Reno, distanti solo un chilometro dalla sua residenza. Sarebbe quindi sceso sino a riva mettendo in atto le sue intenzioni suicide.
Filippo Navarra