- Anche a Ferrara nelle ultime ore si sono verificati veri e propri assalti ai supermercati e alle pompe di benzina per paura delle possibili conseguenze della guerra in Ucraina su prezzi e rifornimento di prodotti;
- Tra i beni che si faticano già da ora a trovare spiccano il pellet e l’olio di semi di girasole. Molti supermercati hanno imposto limitazioni all’acquisto dei prodotti a rischio esaurimento.
Sindrome da guerra
L’aumento dei prezzi delle materie prime unito allo spettro di scioperi e stop all’importazione di prodotti provenienti dall’Ucraina, sono alla base di casi di psicosi tra la popolazione che si sta diffondendo in diverse zone del Paese, dove si registrano veri e propri assalti ai supermercati e alle pompe di benzina. Sindrome che si è manifestata anche a Ferrara dove, nel weekend appena concluso, si sono verificati fenomeni analoghi con interminabili file all’ingresso dei supermercati, scaffali svuotati in poche ore e carrelli colmi di beni a lunga conservazione.
Situazione ovviamente collegata alle ostilità tra Russia e Ucraina con l’incubo che la guerra possa porre limitazioni all’arrivo di alcuni prodotti, con il conseguente aumento dei prezzi. Per alcuni beni questo incubo è già diventato realtà, tra i beni più difficili da trovare rispetto al passato spicca il pellet, necessario per alimentare stufe e caldaie, che arriva in parte dai Paesi dell’Est. Situazione simile per l’olio di semi, anche in questo caso l’Ucraina è uno dei maggiori fornitori. Molte catene di supermercati, per impedire scorte eccessive, hanno imposto un limite per l’acquisto di questo prodotto, fissando un tetto di due bottiglie a persona. Altri punti vendita hanno invece deciso di limitare la vendita dello scatolame a quattro confezioni a persona. In altri casi ancora si è ricorso alla vendita contingentata per la carta igienica e l’acqua minerale, beni che non arrivano dall’Est Europa ma che sono tra quelli maggiormente presi di mira dalla popolazione vittima di questa psicosi da guerra.
Clima di grande ansia che le stesse catene dei supermercati hanno provato a stemperare, rassicurando i cittadini sul fatto che, ad oggi, problemi di scorte non ce ne siano. Rassicurazioni che però difficilmente convinceranno le persone che hanno negli occhi il costante aumento dei prezzi dei generi di prima necessità.
Per non parlare poi dei distributori di carburante. Anche questi presi d’assalto a causa del timore che i prezzi continuino a salire con la stessa velocità con la quale è avvenuto finora.
A tal proposito è atteso, o meglio auspicato, un decreto urgente da parte del Governo che introduca misure contro i fenomeni speculativi sui carburanti. Decreto che dovrà prevedere la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti e un taglio delle accise, per calmierare sia i prezzi del carburante sia quelli dei prodotti trasportati.
Le accise sono imposte applicate sulla fabbricazione o sulla vendita di specifici prodotti: innanzitutto i carburanti, come la benzina, il gasolio ed il gpl, ma anche l’energia elettrica ed il gas metano. Queste tasse sono odiate dai consumatori perché colpiscono in modo pesante i carburanti e l’energia che tutti acquistiamo. Incidono moltissimo sul prezzo finale: i due terzi di quello che paghiamo per il rifornimento di carburante è costituito da accise ed Iva.
Filippo Navarra