- Ferrara sarà la prima città dell’Emilia Romagna ad adottare un sistema di monitoraggio tecnologico a domicilio per gli anziani;
- Il progetto prevede l’istallazione di sensori nelle abitazioni delle persone più fragili in modo tale da valutare il loro grado di autosufficienza e fornire aiuti tempestivi in caso di necessità.
La prima città in Emilia Romagna
Un innovativo progetto di assistenza domiciliare alle persone anziane. A lanciarlo è la città di Ferrara, con una sperimentazione di sei mesi di un sistema di monitoraggio tecnologico a domicilio per le persone più fragili che vivono in alloggi erp. Si tratta di un sistema capace di segnalare eventuali indizi di allerta e necessità di intervento tramite sensori sistemati nelle abitazioni degli anziani. Il progetto, realizzato dall’amministrazione comunale in sinergia con Asp “Centro servizi alla persona” e Acer Ferrara insieme a Lepida, verrà inizialmente testato su un gruppo di dodici appartamenti di proprietà del Comune di Ferrara che ospitano anziani over 75 .
Scopi e dettagli del progetto sono stati illustrati nella giornata di ieri, mercoledì 9 marzo, in conferenza stampa dall’assessore alle Politiche Sociali e Abitative Cristiana Coletti, dal direttore generale Asp Stefano Triches, dal presidente Acer Ferrara Daniele Palombo assieme al direttore generale della stessa azienda Diego Carrara e al direttore generale di Lepida Gianluca Mazzini.
“L’obiettivo del protocollo, che vede Ferrara prima delle città dell’Emilia Romagna a partire – ha spiegato l’assessore Coletti -, è quello di mettere in campo un sistema di monitoraggio e inclusione sociale digitale per anziani fragili a domicilio. Non possiamo dimenticare come il periodo del lockdown abbia evidenziato la necessità di potenziare gli strumenti di assistenza e di monitoraggio dei bisogni e dei disagi degli anziani soli. L’intento dell’operazione è quello di rafforzare sia le strutture e i servizi sanitari di prossimità sia i servizi domiciliari, per assistere al proprio domicilio gli anziani, valutandone il grado di autosufficienza e attivando piani personalizzati di assistenza con l’ausilio di banche dati”.
“La necessità di favorire la domiciliarità degli anziani parzialmente autosufficienti o non autosufficienti – ha sottolineato Stefano Triches – è oggi un tema prioritario, emerso anche tra le linee guida del Pnrr, e su cui Asp, grazie al coinvolgimento da parte dell’Assessorato comunale, dovrà impegnarsi in maniera ancora più intensa nei prossimi mesi. In questo specifico progetto Asp sarà in particolare coinvolta nella definizione dei parametri di allarme, in base ai quali poi, i nostri assistenti sociali interverranno presso le famiglie degli anziani”.
“La sperimentazione – ha confermato Diego Carrara – partirà a breve in una prima serie di dodici alloggi di proprietà del Comune di Ferrara e rientranti nella gestione ERP, in corso Isonzo e via Putinati, dove vivono anziani over 75 che hanno dato il loro consenso al posizionamento, all’interno dei loro appartamenti, di sensori in grado di verificare quotidianamente se le loro condizioni di vita sono normali o se occorre attivare forme di aiuto. Il tutto con l’obiettivo di aumentare la qualità dell’assistenza a domicilio, con il successivo ampliamento di questo progetto ad altri alloggi in funzione della disponibilità di fondi Pnrr, e l’avvio anche di altre iniziative”.
“Nel dettaglio – ha precisato Gianluca Mazzini – nelle case saranno installati dei sensori che misureranno periodicamente dati ambientali, come la luce accesa o spenta, la temperatura nelle stanze, le porte aperte o chiuse, e altri ancora, permettendo di capire se le persone che abitano in quell’appartamento sono in condizioni di normalità o meno. Il sistema si adatterà alle singole situazioni, senza agire sulla sfera personale, rilevando eventuali condizioni diverse da quelle normalmente registrate in ogni singolo appartamento, per poi attivare l’intervento di familiari e Asp per capire se esiste o meno un problema. Questo darà maggiore sicurezza sia agli anziani sia ai loro familiari. L’avvio della sperimentazione sarà possibile grazie alla rete infrastrutturale regionale già presente che consentirà di raccogliere le informazioni dei sensori. Ferrara è la prima città capoluogo con cui firmiamo un accordo di questo tipo”.
Filippo Navarra