- Un altro arresto, nel carcere di Ferrara, per possesso illegale di telefono cellulare;
- Il fatto risale al pomeriggio di mercoledì 18 maggio quando un detenuto è stato colto in fragrante mentre usava un microcellulare nel bagno.
Un fenomeno sempre più diffuso nelle carceri quello del possesso illegale di telefoni cellulari e che riguarda da vicino anche il penitenziario di Ferrara dove mercoledì 18 maggio gli agenti, guidati dalla dirigente Annalisa Gadaleta, hanno messo a segno un’importante operazione di polizia compiendo il terzo arresto per questo genere di reato.
Nel pomeriggio del 18 maggio, dopo un periodo di osservazione, il reparto di polizia penitenziaria ha scovato un microcellulare di 5 centimetri con batteria esterna creata artigianalmente. Il detenuto è stato colto di sorpresa mentre lo usava nel bagno. L’uomo, vistosi scoperto, ha anche tentato di distruggere l’apparecchio, senza successo.
Il pubblico ministero di turno, immediatamente informato sul fatto, ha disposto il rito per direttissima.
Occorre ricordare che proprio a Ferrara si è verificato il primo arresto in Italia per questo reato. Il fatto risale ad ottobre 2021 quando un detenuto albanese di rilievo nel traffico di stupefacenti era stato trovato in possesso di un microcellulare.
“Ricordiamo che il reato in questione – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Campobasso, segretario nazionale – è stato previsto nell’ordinamento da poco, proprio al fine di contrastare il dilagante fenomeno dell’introduzione e dell’uso illegittimo dei telefoni cellulari in carcere, strumenti idonei anche a commissionare reati all’esterno, soprattutto se in possesso di appartenenti alla criminalità organizzata. Il detenuto ha patteggiato un anno, un mese e 10 giorni di pena. Ricordiamo che la pena prevista dal Codice penale va da uno a quattro anni di reclusione. Grandissimo plauso al Comando e al Reparto tutto della casa circondariale Satta di Ferrara, per i brillanti risultati, tra i primi in Italia per tale attività”.
Filippo Navarra