- Il Comune di Ferrara, in collaborazione con le associazioni agricole, ha ideato un progetto per favorire l’accesso al lavoro dei profughi ucraini e dare risposte alla necessità di manodopera agricola;
- I cittadini ucraini, in possesso del permesso di soggiorno, che manifesteranno competenze e disponibilità al lavoro nei campi avranno la possibilità di consultare le offerte di lavoro e mettersi in contatto con le imprese bisognose di manodopera presso lo Sportello Sociale e il Centro per l’impiego di Ferrara.
Un progetto a sostegno della comunità ucraina per agevolare il loro accesso al lavoro e per dare allo stesso risposte alla necessità di manodopera agricola. L’iniziativa è nata dalla partnership tra Comune di Ferrara, Coldiretti, Confagricoltura, UNIMA, CIA, Legacoop Estense e Confcooperative ed è rivota ai profughi in possesso della ricevuta rilasciata dalla Questura a seguito della domanda di permesso di soggiorno. I cittadini ucraini che, allo Sportello Sociale unico integrato di corso Giovecca 203 (nelle giornate di martedì e giovedì dalle 9 alle 12), manifesteranno competenze e disponibilità al lavoro nei campi avranno la possibilità di consultare l’elenco delle offerte di lavoro e contattare le Associazioni con esigenza di manodopera.
Ma non è tutto, chi si rivolgerà allo Sportello sarà infatti indirizzato anche al Centro per l’impiego di Ferrara (via Fossato di Mortara 42) in qualità di Ente preposto al quale si rivolgono tutte le persone in cerca di occupazione, ma anche gli occupati e i datori di lavoro.
Le basi del progetto in questione sono state poste giovedì 7 aprile con un incontro tra l’assessore Cristina Coletti e i rappresentanti delle associazioni agricole.
“Si tratta – spiega Coletti – di un’attività di ascolto e di facilitazione dei servizi sul territorio, che unisce il contributo di diverse realtà – i Centri per l’impiego, le Associazioni di categoria – e che trova attuazione in un potenziamento dell’incrocio tra domanda e offerta occupazionale. L’Amministrazione è al fianco del popolo ucraino, come dimostrato dalle tante iniziative promosse, e al fianco delle Associazioni. Dall’ascolto delle esigenze è nata una risposta unitaria che, ci auguriamo, possa essere di aiuto sia di chi è alla ricerca di un impiego in agricoltura sia dei titolari di aziende agricole, alle prese con la richiesta di manodopera. Ringrazio tutti i soggetti aderenti per la grande disponibilità messa in campo”.
Apprezzamento per l’iniziativa di rete a sostegno del popolo ucraino lo esprime anche Michele Pedriali, direttore di UNIMA. Riccardo Casotti, vicedirettore Coldiretti presente all’incontro del 7 aprile parla di “occasione per aiutare concretamente chi si trova in stato di necessità”.
Interessata “a fornire ogni supporto” è anche la CIA che, per bocca del referente territoriale Leonardo Bentivoglio, si impegna “a sostenere tutte le azioni di informazione reciproca per avvicinare e far incontrare le aziende e i profughi e, in generale, tutte le proposte che permettano di far ritrovare una vita normale a questi rifugiati”. Legacoop estense e Confcooperative – rappresentate al tavolo, rispettivamente, da Chiara Bertelli e Ruggero Villani – nell’esprimere apprezzamento per il progetto, precisano di essersi fatte anche portavoce “delle cooperative che operano nei servizi alle imprese e alle persone, che sono attualmente alla ricerca di persone in alcuni profili: dalle pulizie, ai servizi infermieristici, alla logistica”.
Filippo Navarra