- Contro la Reggina, la Spal perde la quinta partita consecutiva casalinga, ora la classifica comincia a preoccupare;
- Nel dopo partita il presidente Tacopina è un fiume in piena: “prestazione imbarazzante, se fossi stato in curva avrei fischiato anche io”.
Crisi senza fine
Una brutta Spal cade 3-1 al Mazza contro la Reggina e allunga la serie delle sconfitte casalinghe consecutive a quota cinque. Numeri inaccettabili per una squadra che con il cambio di allenatore e gli innesti di gennaio sembrava destinata ad una salvezza più che tranquilla e che ora invece diventa obiettivo tutt’altro che scontato .
In quello che doveva essere un crocevia della stagione, la squadra di Venturato sbaglia praticamene tutto, offrendo una prestazione a dir poco sconcertante, sia dal punto di vista tecnico che tattico. Una prestazione che è non stata affatto digerita dal presidente Tacopina che nel dopo gara è una furia. “Questa sera siamo stati imbarazzanti, disonorando la maglia. Sono molto arrabbiato – tuona il numero uno biancazzurro – perché non ho visto il cuore, la cattiveria, la fame e la voglia di lottare. Non è accettabile per me e per ciò sono furioso. Se perdiamo combattendo posso accettarlo, ma non così. Dopo il secondo gol non c’è stata alcuna reazione, come a Monza. Non ho visto la rabbia nei giocatori e non mi è piaciuto l’atteggiamento”.
Momento difficile a cui il presidente newyorkese fatica a trovare spiegazioni: Non riesco a trovare una risposta a tutto questo, ma le cose cambieranno. Ho già parlato con il direttore sportivo Zamuner perché questa situazione non può andare avanti. L’organico è troppo buono per avere una classifica come questa. Non si possono vedere prestazioni così. Se oggi fossi stato in curva avrei fischiato anche io“.
A questo punto sembra probabile l’ipotesi ritiro, come confermato anche dallo stesso presidente: “può essere una possibilità. Decideremo nei prossimi giorni le misure da prendere. Non permetterò che le cose continuino ad andare così, a costo di prendere misure drastiche. Non può continuare questo schifo. Ma non voglio puntare il dito contro qualcuno in particolare, si tratta di una situazione generale”.
Tacopina è duro anche su Venturato: “Il mio giudizio su di lui si basa sui risultati e ovviamente per ora non sono soddisfatto. Penso comunque che lui sia il tecnico giusto per noi, ma deve trovare delle soluzioni. Quando vinciamo si merita i complimenti, ma quando si perde così deve prendersi le sue responsabilità, come penso farà. Si doveva vincere col Pordenone e stasera. Tutti devono fare meglio, allenatore compreso”.
Nonostante la crisi, la parola ‘salvezza‘ sembra non piacere proprio al patron: “Non ne parlo perché non voglio neanche pensare alla possibilità di retrocedere. Non succederà, a costo che vada io in campo. Ci salveremo perché abbiamo una squadra che è troppo buona per stare dove è ora. Anzi, meriteremmo di stare nella metà alta della classifica. Purtroppo però il potenziale che abbiamo non lo stiamo esprimendo e voglio capire il perché”.
Joe Tacopina nasce a New York nel 1966 da genitori di origine italiana. Nel 1991 consegue la laurea in legge e nel 1994 apre il suo primo studio legale a Manhattan. Dal 2008 comincia il suo legame con il mondo del calcio passando per varie società italiane (Bologna, Roma, Venezia, Catania). Il 13 agosto 2021 diventa ufficialmente presidente della Spal.
La speranza è che parole come queste possano risvegliare un gruppo ormai in caduta libera e apparso privo della serenità necessaria per giocarsi una salvezza imprescindibile. Tanta curiosità quindi in vista dello spareggio salvezza del 19 febbraio alle 14 contro il Vicenza per vedere se sarà reazione o se sarà crollo.
Filippo Navarra