- E’ stata inaugurata oggi a Venezia, alla Cà d’Oro, la mostra “Da Donatello a Alessandro Vittoria”;
- Un esposizione dal forte legame con Ferrara visto che tra i protagonisti esposti ci sono Antonio Lombardo, scultore che lavorò nella città estense prima per Ercole I d’Este e poi per Alfonso I d’Este, e Alessandro Vittoria di cui Ferrara ospita al momento due busti.
Apre oggi a Venezia, alla galleria Giorgio Franchetti alla Cà d’Oro, la mostra “Da Donatello a Alessandro Vittoria”. Un’esposizione dall’anima ferrarese visto che tra i protagonisti esposti ci sono Antonio Lombardo, scultore che fu chiamato da Ercole I d’Este e che lavorò al servizio del suo successore, Alfonso I d’Este. Lombardo contribuì inoltre alla realizzazione dei camerini d’alabastro della via Coperta del Castello Estense, oggi conservati per la maggior parte al museo dell’Ermitage a San Pietroburgo.
Un’altra contaminazione ferrarese a Venezia la si deve proprio ad Alessandro Vittoria, tra i maggiori interpreti della scultura manierista, di cui la Pinacoteca di Ferrara ha recentemente acquisito un busto raffigurante Paolo Costabili, esposto a Palazzo dei Diamanti. Il busto è stato concesso in comodato alle Gallerie Estensi per cinque anni dalla famiglia Poletti, sua attuale proprietaria. Inoltre, nella chiesa ferrarese di San Paolo, attualmente interessata dai lavori di riparazione post sisma, è racchiuso un busto in marmo di Antonio Montecatini firmato proprio da Vittoria.
“L’arte dei grandi autori e protagonisti ferraresi-veneziani oltre ad essere segno eterno di un tempo straordinario, per grandiosità e bellezza, è un ponte ideale calato tra le due città e consente di riscoprire un periodo di radicali mutamenti stilistici – dice l’assessore Marco Gulinelli -. Autori come Antonio Lombardo – figlio anche della nostra terra – attraverso le proprie opere interpretarono lo spirito classico del momento, con capolavori di cui anche Ferrara è scrigno”.
Grazie a Donatello emergono inoltre – come fa notare il professor Lucio Scardino – sorprendenti e originali connessioni veneto-ferraresi in un ideale ponte tra Cà d’Oro e palazzo Bonacossi, che ospita dal 7 aprile la mostra “Fakes. Da Alceo Dossena ai falsi Modigliani”. Come sottolinea Scardino, il busto di Donatello raffigurante San Lorenzo, che accoglie i visitatori veneziani alla galleria Franchetti, infatti, è riprodotto in stile proprio negli spazi ferraresi di Bonacossi nella versione di una “Bottega toscana” risalente alla fine del XIX secolo.
Di Antonio Lombardo Venezia espone il questi giorni l’opera “Morte di Lucrezia” attribuibile proprio a periodo ferrarese dell’autore e “San Francesco” risalente invece all’età giovanile. Il legame con il capoluogo estense non è però finito qui visto che Ferrara, dello stesso artista, ospita stabilmente un bassorilievo a Palazzina Marfisa d’Este: si tratta di una “Madonna in trono col bambino tra San Giorgio ed Ercole I d’Este”, di inizio XVI secolo.
Negli spazi espositivi di Cà d’Oro c’è inoltre un’altra testimonianza ferrarese, la “Madonna col Bambino” del ferrarese Benvenuto Tisi detto il Garofalo.
Intanto nella città lagunare, proprio in questi giorni, si celebra il ritorno a casa, dopo il successo riscontrato ad Aix-en-Provence- di quasi cento opere dell’imprenditore, filantropo e uomo politico ferrarese Vittorio Cini.
Filippo Navarra