- Dalla Regione Emilia Romagna è previsto per il 2022 un finanziamento di 700 milioni di euro destinati alle aziende sanitarie ferraresi;
- Donini: “Sul bilancio 2022 saremo vigili e attenti, il che non significa né giocarla in difesa, né rinunciare a richiamare anche per quest’anno lo Stato ad una assunzione di responsabilità facendosi carico delle spese Covid”.
Il finanziamento
Nelle casse delle aziende sanitarie ferraresi sono in arrivo dalla Regione 700 milioni di euro, fondi che rientrano nell’ambito dello stanziamento da parte dell’Emilia Romagna di oltre 9 miliardi di euro per finanziare il sistema sanitario regionale, da Piacenza a Rimini.
In particolare, alle Aziende sanitarie sono destinati oltre 7,5 miliardi di euro così distribuiti: alla Usl di Piacenza vanno 518 milioni di euro, a quella di Parma 734 milioni, a Reggio Emilia 884 milioni, oltre 1 miliardo a Modena e Bologna, 645 milioni di euro a Ferrara, 232 a Imola e i poco meno di 2 miliardi restasti alla Romagna.
Per quanto riguarda le Aziende ospedaliere il finanziamento complessivo è di oltre 390 milioni di euro così distribuito: 80 milioni di euro a Parma, 78 a Modena, 124 a Bologna, 87 a Ferrara e 20 all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
La rimanente parte di circa 1 miliardo è destinata ad ulteriori finanziamenti al sistema sanitario regionale tra cui, ad esempio, emergenza 118, fondo farmaci, rinnovi contrattuali.
“Lo Stato si assuma le proprie responsabilità”
“In Aula dichiarai che eravamo sicuri di chiudere il bilancio 2021 in pareggio e così sarà – commenta l’assessore alla Salute Raffaele Donini-. Sicuramente assieme a quello del 2020 è il bilancio più difficile degli ultimi decenni, poiché sulle spalle del bilancio della sanità hanno gravato in maniera preponderante i costi che nel 2020 sono stati indirizzati al contrasto della pandemia. A questi nel 2021 si è aggiunta la campagna vaccinale. Se lo Stato avesse coperto i costi Covid per intero, oggi avremmo 800 milioni di euro in più a disposizione”.
“Sul bilancio 2022 saremo vigili e attenti, il che non significa né giocarla in difesa, né rinunciare a richiamare anche per quest’anno lo Stato ad una assunzione di responsabilità, né tantomeno programmare una riduzione dei servizi – prosegue Donini. Non rinunciamo, quindi, ad investire nel capitale umano per garantire i servizi ai cittadini, attraverso le stabilizzazioni e la copertura del turnover. Ma neppure al necessario senso di responsabilità, per cui in accordo con le organizzazioni sindacali, andremo ad una verifica bimestrale della sostenibilità finanziaria della sanità regionale con una prima scadenza entro il prossimo 30 aprile e, contestualmente, a sollecitare il Governo perché si faccia carico della copertura delle spese di propria pertinenza quali i costi Covid, il rinnovo contratto collettivo e le spese energetiche”.
Intanto continuano gli investimenti della Regione sull’assunzione del personale di sanità che dall’inizio del mandato è passato da 64.500 unità a 70.600. In totale, dall’inizio della pandemia, sono oltre 15 mila le nuove assunzioni a tempo indeterminato.
Filippo Navarra