- A partire da oggi e fino al 15 settembre Arpae emetterà quotidianamente previsioni sulle ondate di calore nell’intero territorio regionale;
- Tali previsioni si basano sull’indice di Thom che esprime il disagio dovuto alla combinazione di elevate temperature e umidità. Con il passare degli anni le ondate di calore sono sempre più in aumento e il Ferrarese, a causa dell’elevata umidità dell’area, risulta tra i luoghi della regione maggiormente colpiti.
Il servizio di previsione ondate di calore di Arpae riprende oggi, 16 maggio, e proseguirà fino al 15 settembre 2022. Per i prossimi quattro mesi le previsioni saranno emesse quotidianamente dopo le ore 11, sabato e domenica compresi. Le informazioni riguarderanno l’intero territorio regionale e, a livello provinciale, sarà disponibile il dettaglio per le aree urbane di capoluogo, le zone pianeggianti, collinari e montane.
Le previsioni del disagio bioclimatico, o ondate di calore, sono basate sull’indice di Thom che esprime il disagio dovuto alla combinazione di elevate temperature e umidità. Il sistema dell’agenzia permette, con tre giorni di anticipo, di prevedere l’arrivo di eventuali ondate di calore. In base ai bollettini emessi quotidianamente da Arpae, le strutture sanitarie della regione attivano le procedure indispensabili a garantire un’adeguata risposta presso le aziende ospedaliere e la fornitura di servizi a domicilio rivolti alle persone maggiormente vulnerabili. A tale scopo, Arpae rende disponibile agli operatori specializzati e ai tecnici sanitari anche una visualizzazione delle mappe di previsione a medio termine (+4 e +5 giorni) tramite area riservata.
Il servizio fornito da Arpae rappresenta quindi un esempio di misura e azione di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici. Infatti in Emilia-Romagna si sta osservando già da alcuni decenni un aumento delle temperature medie annuali e, soprattutto, un incremento delle massime estive, con impatti significativi su ecosistemi, settori socio-produttivi e sulla salute dell’uomo. Il numero medio regionale di giorni caldi, con temperatura superiore ai 30 gradi, ha subito, dal 1961 ad oggi, un costante e rapido aumento.
A parità di temperatura, il disagio bioclimatico sull’uomo aumenta con l’umidità, poiché un elevato tasso di umidità dell’aria può impedire un’adeguata sudorazione. Come detto prima, l’indice bioclimatico di Thom esprime il disagio dovuto alla combinazione di elevate temperature e umidità. Valori medi giornalieri dell’indice di Thom pari a 24 corrispondono a condizioni bioclimatiche di debole disagio, mentre valori di 25 e 26 corrispondono, rispettivamente, a condizioni bioclimatiche di disagio e forte disagio. Si considera condizione di forte disagio anche quando si riscontrano valori maggiori o uguali a 25 per almeno tre giorni consecutivi.
Nella mappa è riportato il valore del numero di giorni consecutivi estivi in cui l’indice di Thom medio giornaliero ha superato, tra il 2001 e il 2021, la soglia di 24. E’ evidente come nel periodo recente siano ormai normali periodi di almeno 4-5 giorni consecutivi con disagio bioclimatico in buona parte della regione. Addirittura, nel Ferrarese, si osservano valori medi dell’indice fino a 8 giorni, a causa dell’elevata umidità nella zona.
Il sistema di allerta e previsione delle ondate di calore coinvolge il Servizio sanitario regionale, Arpae Emilia-Romagna, i Comuni e le Associazioni di volontariato. La Regione Emilia-Romagna fornisce ogni anno specifiche linee guida per mitigare gli effetti delle ondate di calore sulle persone più fragili e a rischio di complicanze. Le azioni comprendono principalmente una rete di sostegno e assistenza, campagne di informazione e l’attivazione di numeri verdi. Altre azioni e misure di adattamento al cambiamento climatico in atto, riguardano, in particolare in ambito urbano, l’adozione di servizi ecosistemici, come la piantumazione di alberi e l’espansione di aree verdi in città. La presenza di piante, infatti, grazie all’ombra prodotta e al loro processo di traspirazione, mantiene le temperature più basse rispetto ad aree non vegetate.
Vanno in questa direzione molte iniziative messe in campo da altri enti pubblici come la Regione Emilia-Romagna che, dal 2020 sta promuovendo il progetto Mettiamo radici per il futuro nel quale i cittadini possono piantumare alberi in regione, messi a disposizione gratuitamente.
Filippo Navarra