- Procura e guardia di finanza stanno provvedendo alla revoca dei Green pass rilasciati ai pazienti che hanno ricevuto false vaccinazioni dalle dottoresse Compagno e Gennari;
- Nel frattempo proseguono le indagini. I prossimi passi saranno le verifiche sui pazienti dei due medici di base, concentrando gli sforzi in particolare sugli 850 nuovi assistiti. Inoltre saranno effettuati accertamenti sui mille tamponi effettuati dalle due farmacie coinvolte.
In settimana la procura e la guardia di finanza avvieranno le procedure per chiedere al Ministero della Salute la revoca dei Green pass rilasciati ai pazienti che hanno ricevuto la falsa vaccinazione da parte delle dottoresse Marcella Gennari e Chiara Compagno. Si partirà con i casi più sicuri, ovvero le 157 false somministrazioni di vaccino già accertate tramite intercettazioni audiovisive effettuate posizionando telecamere negli ambulatori.
Nel frattempo prosegue l’indagine coordinata dal sostituto procuratore Ciro Alberto Savino e il lavoro si prospetta complesso. Bisognerà infatti effettuare opportune verifiche sui circa 3600 pazienti dei due medici di base, per accertare chi sia stato “vaccinato” da loro. I riflettori verranno puntati in primis sugli 848 assistiti che, dall’aprile 2021, sono stati assorbiti dalle due dottoresse. Tra questi, 51 provengono addirittura da fuori Regione e 548 risultano vaccinati nei 14 giorni successivi al cambio medico.
Non solo, dopo la scoperta del probabile coinvolgimento di due farmacie cittadine, gli inquirenti dovranno effettuare verifiche incrociate anche sui circa mille tamponi effettuati dai due esercizi. La titolare di una sarebbe stata indicata dalla stessa dottoressa Compagno a un paziente per farsi certificare un falso test positivo, utile, dopo un tampone negativo effettuato dopo dieci giorni, per ottenere il green pass da guarigione. Dell’altra farmacia sarebbe invece coinvolta una dipendente che, all’insaputa del titolare, avrebbe dato la disponibilità a certificare tamponi positivi in orario notturno, quando sarebbe rimasta sola al lavoro.
Nella giornata di ieri la guardia di finanza ha formalmente comunicato all’Azienda Usl di Ferrara i provvedimenti cautelari adottati nei confronti dei due medici di base, attività dovuta affinché l’azienda sanitaria possa adottare le proprie determinazioni amministrative.
In seguito alla notizia dell’arresto delle due dottoresse è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei medici di Ferrara Bruno Di Lascio: “Personalmente provo vergogna e chiedo scusa in particolare alla stragrande maggioranza dei medici che, per tutelare la salute altrui, in molti casi hanno sacrificato la propria vita”.
Filippo Navarra