- Ieri pomeriggio, al Ridotto del Teatro Comunale, il rabbino capo di Ferrara Rav Luciano Meir Caro è stato proclamato cittadino onorario della città estense;
- Rav Caro: “In questi oltre 30 anni tanto ho dato ma ho ancor più ricevuto, grazie a tutti”. Sindaco Fabbri: “Momento di grande gioia, una festa per la nostra comunità”.
Il rabbino capo di Ferrara (ruolo che ricopre dal 1990) Rav Luciano Meir Caro è ufficialmente cittadino onorario di Ferrara. Ieri pomeriggio, in una cerimonia al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara, Caro è stato insignito del riconoscimento che era stato assegnato con decisione unanime del consiglio comunale di Ferrara, su proposta del sindaco Alan Fabbri, lo scorso 21 marzo.
Sulla targa consegnata al rabbino da Alan Fabbri, è scritto: “Punto di riferimento per le comunità ebraiche, per aver condiviso e trasmesso a tutte le generazioni i valori della cultura ebraica, e per aver sempre promosso il dialogo e l’apertura alla città. Costruttore di pace, ha dato a Ferrara un contributo straordinario alla conoscenza e alla memoria storica, nel ricordo costante del dramma della Shoah”.
Alla consegna tutta la platea si è alzata in piedi, omaggiando Rav Caro con un lungo applauso. Il rabbino capo ha poi preso parola esprimendo il suo “compiacimento e la sua commozione”, ringraziando tutti i presenti, la moglie Miriam, i suoi maestri e spiegando che “in questi oltre 30 anni tanto ho dato ma ho ancor più ricevuto“. Infine ha delineato il percorso storico del rabbinato, nato circa 25 secoli or sono in terra di Babilonia.
“È oggi un momento di grande gioia, una festa per la nostra comunità”, ha detto Fabbri, ringraziando il neocittadino ferrarese per l’ “amore che ha sempre riservato a Ferrara, per la costanza del suo impegno e della passione che ha infuso in ogni attività, della cortesia e della disponibilità che ha sempre riservato a tutti”. Fabbri ha ricordato la lunga tradizione di reciproco arricchimento culturale tra Ferrara e la sua comunità ebraica, tradizione che risale al XIII secolo. “Nel solco di questo cammino comune e di questa tradizione oggi accogliamo con gioia il nostro concittadino Rav Luciano Meir Caro“.
Complimenti al sindaco e al consiglio comunale sono arrivati anche dall’ambasciatore di Israele Dror Eydar, che in un messaggio scritto ha definito Rav Caro una “figura di riferimento della comunità ebraica, che ha rafforzato in maniera significativa il legame tra città, comunità e Stato di Israele”.
Ringraziamenti sono arrivati anche dal ministro Patrizio Bianchi, che ha parlato di “riconoscimento da noi tutti dovuto a Rav Caro, che è anche un riconoscimento a tutta la comunità ebraica ferrarese, alla sua storia, alla sua presenza discreta, attenta, continua”.
Per Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, il rabbino capo è stato ed è “un esempio e un riferimento di vita anche e soprattutto di fronte alle sfide morali”. Di “Maestro di vita” ha parlato anche Giuseppe Momigliano, vicepresidente dell’Assemblea Rabbinica italiana. “Lieti e onorati della decisione del consiglio comunale”, ha sottolineato Fortunato Arbib, presidente della comunità ebraica di Ferrara, rimarcando l’impegno del Rav e la sua “instancabile volontà e preparazione”, che ha attratto a Ferrara anche numerosi studenti israeliani.
Il presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Dario Disegni ha ripercorso la lunga conoscenza, nata a Torino, “fin dagli anni della mia infanzia, quando egli frequentava la Scuola Rabbinica” nel capoluogo piemontese. La conclusione è, in linea con la tradizione ebraica, con un Mazal Tov, affinché “l’attività di Rav Caro possa proseguire ancora a lungo, per il bene degli ebrei di Ferrara e dell’intero ebraismo italiano”.
L’evento è stato moderato dal direttore de Il Resto del Carlino di Ferrara Cristiano Bendin. Alla cerimonia era presente anche l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio Gian Carlo Perego.
Filippo Navarra