- Nella giornata di ieri la delegazione ferrarese a Parigi, composta da Vittorio Sgarbi e dall’assessore Marco Gulinelli, ha visitato la mostra di Giovanni Boldini al Petit Palais. Questa sera è invece in programma la presentazione del nuovo Spazio Antonioni;
- L’esposizione di Boldini vede una grande partecipazione del Comune di Ferrara che ha prestato 32 opere sulle 120 totali esposte. Sgarbi: “Oggi tra Ferrara e Parigi c’è un ponte, e quel ponte si chiama Boldini”.
“Ferrara domina qui a Parigi”. Così il presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, visitando nella capitale francese, insieme all’assessore Marco Gulinelli, la mostra “Les Plaisirs et les Jours” dedicato al pittore ferrarese Giovanni Boldini. La visita ha preceduto l’appuntamento di questa sera (ore 18:30), quando all’istituto italiano di cultura di Rue de Varenne sarà presentato in anteprima il progetto del nuovo Spazio dedicato a Michelangelo Antonioni che a Ferrara, entro il 2024, avrà sede nell’attuale Padiglione di Arte Contemporanea.
Quella di Boldini è la prima retrospettiva da circa 60 anni a Parigi e il Comune di Ferrara, pluricitato anche nei pannelli che illustrano il percorso espositivo, è il principale prestatore d’opera. Delle circa 120 opere complessive esposte al Petit Palais, 32 sono state infatti temporaneamente cedute dal Comune di Ferrara, un’altra, la 33esima, è invece della Fondazione Estense, in deposito al Museo Boldini, già a Palazzo Massari, dove ritornerà a lavori ultimati.
I prestiti ferraresi
In particolare, nella sala intitolata al “Laboratorio dell’artista” Ferrara partecipa con il ritratto femminile “Fuoco d’artificio”, il ritratto della contessa de Leusse, già al centro di una mostra dossier al Castello estense, il ritratto del piccolo Subercaseaux del 1891, le Ninfe al chiaro di luna del 1909 e il Giardiniere dei Vieil – Picard. “L’essenza e la presenza di Boldini qui ci mostrano una sala che è Ferrara a Parigi– ha detto Vittorio Sgarbi -. Tutti questi dipinti sono nei nostri musei. In Boldini risplende ogni essenza, dalla grazia delle donne rappresentata con un lampo di colore come in Fuoco d’artificio, alla pubertà di un bambino, passando per il meraviglioso giardiniere ritratto sulla tavolozza, di un realismo caldo ed esuberante. Boldini dipinge a olio come se fosse pastello e a pastello come se fosse olio. Oggi tra Ferrara e Parigi c’è un ponte, e quel ponte si chiama Boldini“.
Poco oltre, in un’altra sala, che riporta le frasi dell’artista “Ho dipinto tutti i generi”, le opere esposte sono praticamente tutte ferraresi. Qui se ne trovano ben nove tra cui il Mantello rosso sulla bergère, una Natura morta con mele Calville”, i Fagiani, una Marina a Venezia, l’Angolo della mensa del pittore, il “Cardinale del Bernini” nello studio, un “Braccio con vaso di fiori”. A coronamento dell’intera rassegna, l’ultima sala, dedicata a eleganza e mondanità, spicca la “Donna in rosa” e la “Passeggiata au Bois de Boulogne” dei coniugi Lydig.
L’esposizione parigina rimarrà aperta fino al 24 luglio. “Boldini è Ferrara, è il simbolo di un’epoca e continua ad affascinare il pubblico, a 91 anni dalla sua morte. Quella di Parigi è una grande occasione, un’occasione storica per la nostra città“, dice Gulinelli.
Il Petit Palais si è fatto carico della copertura di tutti i costi legati al prestito (come imballaggi, trasporti specializzati, assicurazione, spese per catalogo e merchandising) e degli interventi manutentivi e conservativi su buona parte dei dipinti, per consentire la movimentazione in completa sicurezza.
Filippo Navarra