- A Ferrara potrebbe essere stato scoperto il primo ed unico quadro di Manfredo Manfredini, autore ferrarese finito nell’oblio dopo la morte prematura avvenuta nel 1907 a soli 26 anni;
- Il possibile ritrovamento è merito dello storico d’arte Lucio Scardino che ha rinvenuto un dipinto che presenta molti degli elementi tipici dell’arte di Manfredini all’interno di una collezione privata.
Il ritrovamento
Una scoperta che sarebbe a dir poco clamorosa. A Ferrara spunta infatti da una collezione privata quello che potrebbe essere il primo e unico dipinto di Manfredo Manfredini, disegnatore ferrarese che ha firmato una delle edizioni più popolari della Divina Commedia del ‘900, la Nerbini, prima di finire nell’oblio non lasciando tracce di sé e nella dannazione di un destino che lo ha visto morire in manicomio, solo e dimenticato dalla storia, tanto che la sua tomba (a Limbiate) conserva la data del decesso errata.
L’epilogo tragico di Manfredini coincide con il tentativo di aggressione dell’artista estense ai danni delle celebre soprano ucraina Salomea Krusceniski, la cui tomba monumentale, a Leopoli, è in questo periodo tra le opere minacciate dalla guerra.
La probabile scoperto dell’opera di Manfredini si deve allo storico dell’arte Lucio Scardino che, dopo aver curato la mostra che il Comune e Ferrara Arte hanno riservato all’autore, ha individuato un dipinto, conservato tra le opere di Langelo Atelier di via Centoversuri a Ferrara, che parrebbe avere molti elementi tipici dell’arte di Manfredini. La posa con la gamba sinistra in avanti, i polsi e le caviglie attorcigliati (da serpenti e da veli), la torsione del busto, la figurazione, tutti elementi che si incrociano con quelli presenti in una tavola che l’artista realizzò a corredo del XXV Canto dell’Inferno. Elementi che tornano anche nell’illustrazione del XXXIV Canto.
“Gli approfondimenti sono in corso – spiega Scardino – ora come ora è verosimile pensare a potenziali linee di continuità tra queste opere”.
Intanto Manfredini continua a far parlare di sé tra l’Italia e l’estero. Ad aprile, infatti, è in previsione a Torino una mostra dantesca che, in base alle prime anticipazioni, dovrebbe contenere sia le opere di Manfredini che quelle di Antonio Maria Nardi, altro autore ferrarese. Attestati di stima che non mancano nemmeno all’estero tra Stati Uniti e Parigi: l’illustratore americano George Cochrane ha apertamente dichiarato di ispirarsi al celebre Manfredo da Ferrara e, ancora, Nicholas Quiring, docente dell’école de l’image Gobelins di Parigi, si è appassionato a tal punto all’opera di Manfredini da portare direttamente una copia del catalogo edito a Ferrara alla Bibliothèque Forney che ha risposto confermando l’acquisizione con ringraziamenti. “Siamo lieti di includere il catalogo nelle nostre collezioni e vi ringraziamo per questo gesto” scrivono dalla celebre biblioteca parigina.
Filippo Navarra