Due ore e un quarto di show perché chiamarlo solamente concerto sarebbe estremamente riduttivo per la quantità di cose che sono successe sul palco. Ieri sera in piazza Trento e Trieste è andato in scena l’Exuvia Tour di Caparezza, un perfetto mix tra un concerto, un musical e una pièce teatrale che ha lasciato senza parole, in senso assolutamente positivo, i circa settemila fan sul Listone.
L’artista di Molfetta ha così chiuso l’imponente rassegna di eventi in piazza Trento e Trieste del Ferrara Summer Festival che ora attende solamente la Notre Dame de Paris (dal 27 al 31 luglio) in piazza Ariostea per concludere un’edizione da record.
Sul palco con Caparezza c’era la sua storica band formata da: Rino Corrieri (batteria), Giovanni Astorino (basso), Alfredo Ferrero (chitarra), Gaetano Camporeale (tastiere) e Diego Perrone (voce), oltre al corpo di ballo formato dai performer Pasqualino Beltempo, Cristina Siciliano, Brian Boccuni e Mariangela Aruanno.
Il concerto è incentrato sull’ultimo album di inediti “Exuvia”, uscito un anno fa in piena pandemia, con molti brani del disco che sono stati eseguiti nel live, da “Canthology”, per aprire la scaletta, a “La scelta” passando per “El Sendero”.
Dal punto di vista della scenografia il rapper pugliese si è veramente superato, grazie soprattutto ai lavori del Maestro cartapestaio Deni Bianco, che ha creato una quantità incredibile di oggetti che vanno ad arricchire l’esecuzione di ogni canzone (come il fungo girevole usato ne “Il mondo dopo Lewis Carroll”). Ma non è tutto visto sul palco trova anche posto un enorme led wall circolare che contribuisce allo svelamento della trama dello show trasmettendo contributi video.
La scaletta ha un filo logico ed è incentrata sul macro tema del concerto: l’esuvia, ovvero il passaggio di stato, il cambiamento con lo spettacolo ambientato in una foresta, perfettamente riprodotta sul palco. Oltre a presentare ogni brano tratto dall’omonimo album, Caparezza ha il merito di trasportare i tanti presenti in un lungo viaggio nella sua personale ed intima trasformazione. Durante le oltre due ore di live racconta del suo amore per l’arte e in particolare per Van Gogh, ed ecco il brano “Mica Van Gogh”, delle sue origini come cantante, delle sue idee in fatto di politica e società. Il ritmo e l’ordine di esecuzione delle canzoni è stato scelto in modo oculato e sapiente, partendo con brani più lenti, proseguendo in un crescendo lento ma costante fino all’esplosione dei tre pezzi finali, nell’ordine “Exuvia”, “Vieni a Ballare in Puglia” e “Fuori dal Tunnel”, capaci di mandare in visibilio i presenti. La scelta di chiudere con questi brani è tutt’altro che casuale perché in questo trittico Capa riassume in pochi minuti il senso del concerto: il brano che dà il nome al suo ultimo disco, quello che lo ha lanciato nell’Olimpo e forse la sua hit più famosa. In sostanza tutta la sua trasformazione come artista ed essere umano viene riassunta in queste tre canzoni.
L’Exuvia Tour è una vera e propria esplosione di colori, musica e divertimento. Oltre due ore di show letteralmente volate tra canzoni, monologhi e spettacolari scenografie. Un’esperienza musicale assolutamente consigliata anche a chi in fondo non è un vero e proprio fan dell’artista, perché un concerto di Caparezza è molto di più di mera musica, è un viaggio nell’anima di un’artista semplicemente unico.
Filippo Navarra