- Lo sciopero globale per il clima previsto per la giornata di oggi si svolgerà anche a Ferrara.
- Giovani e adulti manifesteranno con i Fridays For Future Ferrara e con altre associazioni ambientaliste. FFF: “Basta promesse, chiediamo azioni concrete, ora”
E’ previsto per oggi, venerdì 25 marzo, e avrà luogo anche a Ferrara, lo sciopero contro la crisi climatica indetto dall’associazione Fridays For Future, letteralmente “i venerdì per il futuro”.
Anche per le strade della città estense centinaia di giovani e adulti manifesteranno insieme a diverse associazioni ambientaliste inclusa la Rete Giustizia Climatica, associazioni studentesche e sindacati, senza far mancare l’intervento di professori esperti. Il corteo partirà in mattinata da Porta degli Angeli.
Il tema della manifestazione contro la crisi climatica è stato condiviso univocamente in tutto il mondo e ha a che fare con tre semplici parole: “People Not Profit”. Parole con le quali i manifestanti chiedono alle istituzioni governative e formative di pensare ad una transizione ecologica equa, da Nord a Sud dell’Italia e del mondo.
“La crisi climatica – spiegano i Fridays For Future Ferrara – è il sintomo di un sistema socio-economico da ripensare, un meccanismo che sfrutta le persone e le risorse naturali senza considerare i limiti naturali del pianeta in cui viviamo, al solo scopo del profitto di pochi. Infatti, la popolazione più ricca al mondo copre l’1% globale, ma è responsabile del 92% delle emissioni climalteranti. La cosa assurda è che questa cifra rappresenta il doppio delle emissioni del resto del mondo più povero, che oltretutto è quella che sta già subendo e subirà danni irreparabili a ecosistemi e alle economie. Per quanto lontani questi Paesi, ci toccano da vicino, perché la crisi climatica sta avvenendo nell’unico pianeta a nostra disposizione, ed è essenziale garantire qualità di vita e di lavoro migliori e soprattutto più sostenibili per tutti”.
Problemi che inevitabilmente si intrecciano con quelli della guerra in Ucraina, come sottolineato dagli attivisti che fanno anche il punto sulla situazione specifica ferrarese: “La crisi energetica ha già impattato le nostre vite e quelle del popolo ucraino, europeo e russo. Ferrara è stata toccata da una siccità estrema che insiste su tutto il Nord Italia, che potrebbe impattare duramente tutto il settore agricolo, con grossi problemi occupazionali, segnali che mostrano che serve tutelare la sicurezza lavorativa e implementare le nuove tecnologie e direttive in agricoltura. E’ impattata anche la qualità dell’aria, che ha già sforato i limiti di legge per quest’anno, forte è l’influenza del complesso industriale petrolchimico, che necessita inevitabilmente di una riconversione ecologica. La rete idrica disperde il 40% lungo il percorso, uno spreco sia ecologico che economico. La qualità delle acque naturali, poi, raggiunge livelli critici, che alla fine portano a importanti danni per la biodiversità che permette ancora l’integrità di quegli ecosistemi. E allora perché manifestare? Perché siamo l’ultima generazione che può ancora mitigare gli effetti di questa crisi, ma serve investire massicciamente in un cambio di paradigma, una società più equa per tutti, un lavoro sostenibile che aumenta la qualità della vita delle persone e lo sviluppo dei Paesi”.
“Un cambiamento è necessario – concludono i Friday For Future estensi – a livello individuale e istituzionale. Manifestiamo perché è importante mostrare quante persone hanno a cuore questo tema e pretendono un futuro vivibile per la generazione presente e quelle future. Basta false promesse, chiediamo azione concrete, ora”.
Fridays For Future è un movimento ambientalista internazionale di protesta fondato nell’agosto 2015, periodo durante il quale Greta Thunberg cominciò a farsi conoscere al mondo organizzando una serie di azioni di protesta per il clima. Il movimento è composto da alunni e studenti che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni in cui chiedono e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.
Filippo Navarra