- Le Ausl dell’Emilia Romagna rilasceranno ai profughi in fuga dalla guerra un codice Stp (straniero temporaneamente presente) con cui verranno sottoposti alle cure necessarie allo stesso prezzo di ticket riservato ai cittadini italiani, salvo esenzioni;
- Donini: “Il servizio sanitario è coinvolto a tutti i livelli per assicurare assistenza e cure a chi arriva e sostegno a chi resta”.
Accoglienza profughi
In Emilia Romagna continua il lavoro per garantire accoglienza e aiuto ai profughi in fuga dall’Ucraina. Proprio questa mattina è previsto un incontro del presidente della Regione Stefano Bonaccini, con i prefetti, i sindaci e i presidenti delle province per il coordinamento con i territori.
In prima linea la sanità, impegnata a garantire alle persone in fuga dalla guerra la migliore accoglienza possibile. I profughi saranno presi in assistenza dal Servizio sanitario regionale. Ciò vale, naturalmente, non solo per i minori ma per tutti.
Dal punto di vista operativo, le Ausl rilasceranno ai profughi un codice Stp (Straniero temporaneamente presente) che garantirà la presa in carico temporanea. Saranno esonerate, oltre che dal codice anche dal ticket, solo le persone che necessitano prestazioni sanitarie di primo livello come urgenze, stato di gravidanza, patologie o soggetti esenti per età o in quanto affetti da gravi stati invalidanti. Coloro che non rientrano in queste categorie pagheranno il ticket alle stesse condizioni dei cittadini italiani e non a quelle normalmente applicate ai cittadini Extra Ue.
Il codice STP viene rilasciato allo straniero privo di permesso di soggiorno a seguito della dichiarazione dei propri dati anagrafici e viene utilizzato per ricevere le prestazioni sanitarie essenziali a parità di condizioni con il cittadino italiano.
Vi è poi il problema Covid. Per scongiurare un nuovo boom di contagi, i Dipartimenti di Sanità Pubblica, in attesa di specifiche indicazioni del ministero della Salute, prenderanno in carico i profughi per sottoporli a screening per l’infezione da virus Sars- Cov-2. Sarà quindi effettuato un test antigenico o molecolare indipendentemente dal loro stato vaccinale. Le persone risultate positive e i relativi contatti saranno naturalmente assistite e gestite secondo i protocolli vigenti. I Dipartimenti dovranno inoltre verificare lo stato vaccinale e offrire la vaccinazione alla popolazione ucraina in arrivo, provvedendo al completamento dei cicli risultati incompleti.
“Cure a chi arriva e sostegno a chi resta”
“Il servizio sanitario è coinvolto a tutti i livelli per assicurare assistenza e cure a chi arriva e sostegno a chi resta- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini -. La Regione, d’intesa con le autorità nazionali e locali e con il territorio, si sta muovendo in una duplice direzione: fornire ai profughi tutto ciò di cui hanno bisogno e garantire l’assistenza umanitaria in Ucraina, inviando farmaci e presidi sanitari per la popolazione”.
Proprio a proposito del sostegno a chi non vuole lasciare la propria terra, nelle ultime ore è stato inviato al Centro unico di raccolta della Protezione Civile di Palmanova, in Friuli, il primo carico di materiale sanitario per 80mila euro, raccolto in tutta l’Emilia Romagna e destinato all’Ucraina.
E’ in corso la raccolta fondi avviata dalla Regione per l’assistenza e aiuti umanitari ai profughi. Chiunque potrà versare, indicando con chiarezza la causale “EMERGENZA UCRAINA”, al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964.
Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.
Filippo Navarra