- Il pastificio Benini di Baura compie cinquant’anni di attività. Una gestione interamente famigliare portata avanti dai fondatori Marino e Viviana, con l’aiuto dei figli Elisa ed Enrico.
- Le congratulazioni del sindaco Alan Fabbri: “una bellissima storia famigliare che incrocia una bellissima storia imprenditoriale, un patrimonio della città”
Il traguardo
Lo storico pastificio Benini di via Monte Oliveto a Baura, compie in queste ore cinquant’anni di attività. Qui vi lavorano due generazioni: i fondatori Marino (conosciuto come “Giorgio al Furnar”) di 77 anni, la moglie Viviana, ex sarta, con i figli Elisa, che ha lasciato cinque anni fa una promettente carriera nel settore sanitario per dedicarsi all’attività di famiglia, ed Enrico.
A loro sono arrivati i complimenti del sindaco di Ferrara Alan Fabbri: “Questa è una bellissima storia famigliare che incrocia una bellissima storia imprenditoriale, un patrimonio della città”, ha detto il primo cittadino. I cinquant’anni di attività non sono però l’unico traguardo per la famiglia Benini visto che Marino e Viviana festeggiano, nel 2022, i cinquant’anni di matrimonio. “Cinquant’anni e non sentirli”, ha detto “Giorgio al Furnar”, di ritorno dal quotidiano giro del pane, per il recapito nelle case del bene alimentare più prezioso, che in negozio propone insieme alla gastronomia e alla tradizionale pasta fresca, con i classici cappellacci e cappelletti. Marino ricorda poi i difficili momenti dell’apertura dell’attività, quando ancora lui e Viviana non erano sposati: “abbiamo chiesto un prestito per la farina. Da quella data, dopo mezzo secolo, l’entusiasmo è rimasto lo stesso”.
Curiosità: anche se l’attività della famiglia Benini è arrivata a quota cinquant’anni, è da oltre 60 anni che Marino lavora nel forno di Baura. Infatti l’instancabile fornaio è stato assunto quando aveva 14 anni da Ermanno Piffanelli, allora proprietario del pastificio. E fu proprio Piffanelli ad insegnare questa arte impareggiabile a Benini.
Il ritorno a casa
E poi la decisione della figlia Elisa che cinque anni fa ha cambiato il proprio percorso professionale per dedicarsi interamente al panificio, seguendo le orme di famiglia. Una decisione certamente coraggiosa visto che era già dottore di ricerca in ingegneria medico nucleare e responsabile della Radiofarmacia nel reparto di medicina nucleare degli ospedali di Mestre e di Vicenza, ma dettata dal cuore e di cui a distanza di anni non prova il minimo rimorso. “E’ stata una scelta orientata alla famiglia, la famiglia è tutto. E la vita me l’ha fatto capire- racconta Elisa-. Avevo investito in un altro settore, ma il pane, l’attività dei miei, è sempre stata una cosa che ho portato dentro. Il profumo del forno all’alba è stato, ed è, per me profumo di casa e ha significato, non appena ho scelto di dedicarmi interamente a questa attività, trovare piena serenità, pur nell’impegno quotidiano che, come tutti i colleghi, impone sveglie alle 4 del mattino. Ma quel profumo e quelle sensazioni sono impagabili. Nel nostro caso abbiamo anche la fortuna e il dono di condividerle con tutta la famiglia”.
Filippo Navarra