- Con l’infortunio gravissimo e il decesso sul lavoro occorsi a Ferrara negli ultimi due giorni, le denunce per mancata sicurezza sul lavoro nella provincia estense sono salite oltre quota 1.600 nei primi tre mesi di 2022;
- I dati sono forniti dai segretari generali provinciali di Cgil, Uil e Cisl: “Accade troppo spesso che il sistema azienda che dovrebbe essere il perno su cui ruota la gestione della sicurezza si riveli in realtà lacunoso. Le istituzioni intervengano sugli obblighi e le responsabilità delle imprese”.
Gli ultimi due giorni a Ferrara si sono rivelati assolutamente drammatici in materia di sicurezza sul lavoro con un infortunio gravissimo nella giornata di lunedì, un operario della Remix di Ostellato rimasto incastrato in un macchinario, e un decesso nella giornata di ieri, quando un operario edile 37enne di nazionalità egiziana è morto precipitando dal quarto piano di una palazzina in fase di ristrutturazione in via Borgo Punta a Ferrara. Episodi che, per quanto drammatici, rappresentano purtroppo solo la punta dell’iceberg, in quanto nella sola provincia estense le denunce per infortunio nei primi tre mesi del 2022 sono state più di 1.600.
I numeri sono forniti direttamente dai segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil – rispettivamente Veronica Tagliati, Bruna Barberis e Massimo Zanirato – proprio alla luce degli ultimi episodi, che li hanno spinti a scrivere al prefetto per chiedere la convocazione urgente di un tavolo di sicurezza.
“I due ultimi gravissimi infortuni che si sono verificati sul nostro territorio sono l’ingiusto e drammatico risultato di una situazione che si trascina da tempo e che nel primo trimestre del 2022 fa segnare più di 1600 denunce di infortunio – affermano i segretari confederali -. La maggior parte di questi, circa 1341, si sono verificati nel settore industria e servizi, testimoniando l’urgenza di mettere in campo azioni straordinarie di vigilanza e prevenzione nei comparti più colpiti: edilizia, manifatturiero, sanità e assistenza sociale, trasporti e magazzinaggio”.
Per i segretari generali, “appare clamoroso ed inaccettabile che le procedure di sicurezza adottate in molti casi non provvedano a tutelare le persone, accade troppo frequentemente che il sistema azienda che dovrebbe essere il perno su cui ruota la gestione della sicurezza si riveli in realtà lacunoso”.
Per questo ritengono “urgente che le azioni istituzionali incidano più stringentemente sugli obblighi e sulle responsabilità delle imprese – affermano Tagliati, Barberis e Zanirato -, imponendo una più attenta gestione dei rischi e una più rigorosa attività di contrasto alla precarietà e alla irregolarità del lavoro. Abbiamo richiesto un incontro al prefetto di Ferrara per sottoporre alla sua attenzione il tema della insicurezza che rimane nonostante tutto una piaga che produce drammatici esiti nella vita di troppe persone”.
Filippo Navarra