- Due scosse di terremoto tra le 20 e le 21 di ieri con epicentro tra Modena e Reggio Emilia;
- Fortunatamente nessun danno ma tanta paura dopo il dramma del 2012
A distanza di quasi dieci anni dallo sciagurato maggio 2012, in Emilia Romagna è tornato l’incubo chiamato terremoto. Nella serata di ieri sono infatti state avvertite due scosse di terremoto di magnitudo 4 con epicentro Modena e Reggio Emilia.
Le scosse, la prima di magnitudo 4 poco prima delle 20 e la seconda di 4.3 alle 21, sono state avvertite nettamente nei due capoluoghi emiliani, ma anche nei territori limitrofi dell’Alto Ferrarese, fino alle aree di confine con Lombardia e Veneto. In particolare, Nell’Alto Ferrarese le scosse sono state percepite nel comune di Cento e in quello di Bondeno, specie a Scortichino. Grande preoccupazione nei luoghi dell’epicentro con tanta gente scesa in strada e numerose chiamate ai volontari della Protezione civile.
Fortunatamente però nessun danno come spiegato anche dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini con un post su Twitter poche ore dopo le scosse: “Al momento non si registrano danni a cose o persone, sono in corso verifiche da parte della Protezione civile, Vigili del Fuoco e Forze dell’ordine. Sono in contatto con gli amministratori del territorio”. Controlli effettuati tempestivamente nella nottata e che non hanno evidenziato nessuna criticità, di conseguenza nella giornata di oggi le scuole sono rimaste regolarmente aperte.
Il terremoto dell’Emilia del 2012 è stato un evento sismico costituito da una serie di scosse che hanno colpito in particolare le province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo. Le scosse significative furono due: la prima registrata il 20 maggio alle 4 di mattina di magnitudo 5.9 mentre la seconda, pressoché analoga (5.8), il 29 maggio alle 9 di mattina.
Inutile dire come le due scosse di ieri sera, seppur di entità fortunatamente non paragonabile a quelle del 2012, abbiano risvegliato la paura del terremoto nel popolo emiliano che, dopo quasi dieci anni, aveva ormai messo alle spalle quel drammatico mese di maggio.
Filippo Navarra