- Ieri sera all’Istituto italiano di cultura di Parigi è stato presentato il nuovo Spazio Michelangelo Antonioni che sorgerà, tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 nel Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara;
- Il progetto prevede due piani: il piano terra sarà diviso in sei aree (quattro aree tematiche e due sale proiezioni). Il primo piano accoglierà invece una sala polifunzionale e altre due aree tematiche.
Oltre 500 metri quadrati di spazio espositivo, su due piani, immersi nello scenario del Quadrivio degli Angeli, affacciati sullo storico Parco Massari e dedicati a Michelangelo Antonioni con circa 47 mila pezzi tra foto, documenti, disegni, scenografie, oggetti, opere d’arte, testimonianze della carriera del premio Oscar ferrarese. Il nuovo Spazio Antonioni sarà realtà, nelle previsioni, tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 all’attuale Padiglione di Arte Contemporanea ed è stato presentato ieri sera, 27 aprile, all’Istituto italiano di cultura di Parigi, diretto dal ferrarese Diego Marani, con la partecipazione di Vittorio Sgarbi, dell’assessore Marco Gulinelli e di Enrica Fico, regista e compagna di Antonioni. Nel pubblico circa 200 persone, con tanti giovani.
Parigi è pronta a dare pieno supporto all’iniziativa, come ha spiegato Jean- Christophe Mikhailoff, direttore della comunicazione della Cineteca francese: “Siamo molto felici della creazione di questo Spazio, avremo possibilità di collaborare ad esempio per le mostre temporanee, mettendo a disposizione i nostri archivi cinematografici, i più ricchi al mondo, e le testimonianze di figure vicine ad Antonioni a Parigi come Marcel Carnè e Gilles Deleuze”.
“Ferrara – ha detto Sgarbi – è la città che determina una condizione poetica che troviamo nelle opere di De Chirico, nelle città del silenzio di D’Annunzio, nelle ambientazioni di Antonioni. Silenzio, nebbia, meditazione muta sono elementi caratterizzanti: per questo è importante che lo Spazio sia a Ferrara come ogni altra realtà simile a chi vi è nato. Perché il Padiglione di arte contemporanea? La scelta è coerente con la storia di questo luogo, che ha fatto di Ferrara, per decenni e grazie all’iniziativa di Franco Farina, la capitale dell’arte contemporanea”. Per il presidente della Fondazione Ferrara Arte “lo Spazio Antonioni sarà Antonioni vivo a Ferrara. Perché i grandi artisti non muoiono mai”.
“Un’opportunità straordinaria non solo per esporre documenti e testimonianze di Antonioni ma per portare il suo insegnamento soprattutto alle giovani generazioni”, ha detto Gulinelli.
“Lo Spazio – ha sottolineato Dominque Paini, già direttore del Cinémathèque française e curatore della mostra “Antonioni e le arti”, ospitata a palazzo dei Diamanti nel 2013 ed esportata a Parigi, Bruxelles, Amsterdam – sarà diviso in aree che assolveranno a funzioni differenti, rivolgendosi a un pubblico diversificato e a tipi di eventi eterogenei”.
Nel corso della serata è stato proiettato anche il documentario di Enrica Fico “Lo sguardo di Michelangelo”, in cui Antonioni interroga il Mosè di Michelangelo Buonarroti, in un faccia a faccia con la mirabile opera racchiusa in San Pietro in vincoli, a Roma. All’ appuntamento parigino seguirà un momento ufficiale di presentazione del progetto a Ferrara, che terrà conto anche dei contenuti emersi nella capitale francese.
Il progetto
Il piano terra sarà suddiviso in sei aree: una dedicata al regista e alla sua Ferrara, una che affronterà il tema della fine del neorealismo e Lucia Bosé (tra le prime muse del regista), quindi quella riservata alla trilogia moderna e a Monica Vitti e infine due sale proiezioni che proporranno al pubblico estratti dei capolavori di Antonioni come “Cronaca di un amore”, “il Grido”, “l’eclisse” e “Deserto Rosso”.
Il primo piano accoglierà invece una sala polifunzionale che potrà essere utilizzata sia per esposizioni temporanee che per proiezioni, incontri o seminari e altre due aree tematiche, una dedicata alla conquista del west, il successo negli Stati Uniti dell’autore e la sua consacrazione internazionale e una sul suo ritorno in Italia. Anche qui, in due differenti spazi dedicati, saranno proposti estratti di film come “Blow-up”, “Zabriskie Point”, “Professione reporter”, “Al di là delle nuvole” e “Lo Sguardo”.
La firma del progetto è degli architetti Junko Kirimoto e Massimo Alvisi. “Il concept ha passato la progettazione esecutiva e ora si attende solo l’avvio dei lavori”, ha detto l’assessore Marco Gulinelli.
Filippo Navarra