- Nel novembre 2021 la restauratrice Veronica Tronconi, laureata presso l’Università degli Studi di Urbino, ha creato la piattaforma digitale Open Restoration;
- Il progetto ha l’obiettivo di raccontare ai non addetti ai lavori cosa fa un restauratore. Per farlo diffonde video sui canali Instagram e YouTube che mostrano le principali attività di un’opera di restauro.
Un progetto innovativo che affonda le proprie radici nel novembre 2021 all’interno della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Stiamo parlando della piattaforma digitale Open Restoration ideata dalla restauratrice, laureata presso l’ateneo urbinate, Veronica Tronconi, nell’ambito del proprio dottorato, con la collaborazione delle docenti Laura Baratin e Roberta Bartoletti.
Il suo obiettivo? Raccontare ai non addetti ai lavori che cosa fa un restauratore diffondendo tramite i canali social di Instagram e YouTube video che mostrano la documentazione, i diari di cantiere, le indagini diagnostiche e l’evoluzione degli interventi, insomma tutte le principali attività in cui sono coinvolti i restauratori.
Veronica Tronconi, per l’ideazione del progetto, ha tratto ispirazione osservando i lavori di restauro che si effettuano all’interno del laboratorio della sua università. Un progetto che si basa su due punti in particolare: sfruttare le potenzialità narrative intrinseche del restauro, che vengono normalmente utilizzate solo in maniera sporadica, e, in secondo luogo, non avere finalità di marketing, quello che conta è lo spessore scientifico dei contenuti.
Open Restoration ha un modello preciso immettendosi nel solco aperto dal restauro- evento del celebre quadro di Rembrandt “La Ronda di Notte” presso il Rijksmuseum di Amsterdam, primo restauro in cui le varie fasi sono state raccontate attraverso la produzione di materiale che ha reso possibile la fruizione online dell’intervento.
Online e offline
Sebbene la parte innovativa del progetto sia la condivisione online di contenuti inerenti all’arte restaurativa, Open Restoration ha attuato progetti comunicativi anche offline.
In particolare OR è già stato testato in due occasioni, evidenziando i papabili campi di applicazione. Ha avuto il compito di documentare la permanenza per un mese a Urbino di 5 studenti libanesi, provenienti dall’Università di restauro Santo Spirito di Kaslik. Attraverso diversi output il progetto si è rivelato veicolo diplomatico e punto di raccordo in un processo inclusivo e arricchente.
Il 24 febbraio 2022 si è invece tenuto l’evento “Essere un restauratore: un viaggio in sei tappe” che ha coinvolto delle Scuole Superiori. L’appuntamento è iniziato con una keynote a cura del designer Riccardo Falcinelli che, partendo da un piano filosofico, ha cercato di far comprendere come arte e restauro siano chiavi imprescindibili per interpretare il mondo.
Inoltre sono stati invitati sei ex studenti dell’Accademia di Urbino con percorsi professionali e carriere avviate diverse: chi restaura opere dello street artist Blu, chi lavora nelle Sovrintendenze, chi viaggia in tutto il mondo lavorando al fianco degli archeologi negli scavi, chi restaura soffitti ligneo o oggetti di design.
Filippo Navarra