- Dei quasi 4 miliardi in arrivo in Emilia-Romagna dal Pnrr, 390 milioni sono destinati alla provincia di Ferrara;
- Quasi la metà dei fondi di cui potrà beneficiare la Regione sono stati assegnati alla transizione ecologica, oltre 500 milioni di euro alla salute e una cifra pressoché analoga a istruzione e ricerca
Sono in tutto quasi 4 i miliardi di euro che arriveranno in Emilia-Romagna dal Pnrr e che verranno suddivisi in 230 amministrazioni comunali. Di questi fondi, 390 milioni di euro sono destinati al Ferrarese, ai quali va aggiunta una parte delle risorse assegnate per i progetti interprovinciali.
La questione è stata affrontata in Regione nel pomeriggio di ieri, martedì 29 marzo, nella seduta congiunta delle commissioni assembleari I (Bilancio, affari generali ed istituzionali) e II (Politiche economiche), a cui hanno partecipato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, in video collegamento, e il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Un Piano che vede coinvolte 230 amministrazioni ed enti e che vede assegnati all’Emilia-Romagna 3,83 miliardi di euro, di cui il 63% per interventi già identificati. Nella prima fase del Piano saranno protagoniste le amministrazioni comunali, titolari del 59% dei progetti: in particolare, il 63% dei fondi sono destinati ai Comuni capoluogo, mentre delle restanti risorse il 15% è assegnato ai Comuni montani.
Le ripartizioni
Dal punto di vista degli ambiti di finanziamento, quasi la metà dei fondi sono destinati alla transizione ecologica. Nello specifico 1,8 miliardi sono già stati assegnati alla “rivoluzione verde” al cui interno rientrano interventi finalizzati alla mobilità sostenibile, energia rinnovabile, idrogeno (939 milioni di euro), all’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (174 mln) e alla tutela del territorio e della risorsa idrica (748 mln).
A seguire sono stati assegnati oltre 600 milioni di euro alla missione “coesione e inclusione” che raggruppa infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore. Altrettanto importante il capitolo salute, con 533 milioni di euro assegnati all’Emilia-Romagna con l’obiettivo dell’innovazione, della ricerca e della digitalizzazione del servizio sanitario. Altri 500 milioni a istruzione e ricerca, mentre alla voce turismo e cultura arrivano 53,25 milioni di euro.
“La ripresa deve vedere protagonisti i territori”
“Il Pnrr è una occasione unica e irripetibile per progettare e realizzare l’Emilia-Romagna del futuro: più verde e sostenibile, più moderna e digitale, che investa ancora di più nelle persone, nel lavoro e nel welfare – afferma Bonaccini -. La ripresa deve vedere protagonisti i territori, da qui la richiesta che da subito abbiamo avanzato al Governo del pieno coinvolgimento di Regioni, Comuni e Province nell’attuazione del più grande piano di investimenti pubblici della storia dell’Italia repubblicana. Già da prima – prosegue -, attraverso il Patto per il Lavoro e per il Clima siglato con tutte le parti sociali e le componenti della società regionale, come Regione avevamo condiviso le traiettorie per una crescita sostenibile e inclusiva: dal rafforzamento del sistema scolastico e della formazione, dai servizi per l’infanzia all’università, al potenziamento della sanità territoriale; e ancora investimenti green per la transizione ecologica e la lotta al cambiamento climatico, per l’innovazione e la trasformazione digitale. Con un’attenzione specifica alle donne e ai giovani, così come ai territori più periferici. Una cornice che abbiamo completato riunendo tutti gli strumenti di programmazione delle politiche europee in un unico Documento strategico regionale, che ci ha poi permesso di approvare, primi nel Paese, i programmi attuativi dei fondi europei 2021-27, per oltre 2 miliardi di euro, 800 milioni in più rispetto al settennato precedente”.
Filippo Navarra