- La Regione Emilia-Romagna finanzierà circa 80 progetti di rigenerazione urbana riservati ai Comuni con meno di 60 mila abitanti. Uno di questi è relativo al Centro operativo comunale di Migliarino, che diventerà un progetto di nuova generazione;
- E’ stata data la precedenza ai comuni più piccoli, con meno di 5mila abitanti, e a quelli montani. Bonaccini: “L’obiettivo è assicurare una crescita alle aree che hanno maggiormente pagato il prezzo della pandemia.
Da Rimini a Piacenza, sono 80 gli interventi di rigenerazione urbana proposti dai Comuni con meno di 60mila abitanti. Questi verranno finanziati dalla Regione Emilia-Romagna con 47 milioni di euro e riguarderanno biblioteche, luoghi per giovani, centri per anziani, aree sportive e per attività culturali, sociali, assistenziali e strutture turistiche.
Nello specifico, nel Ferrarese sono stati finanziati due interventi per 1,5 milioni di euro. Tra questi, il Centro operativo comunale di Migliarino, ormai da tempo inutilizzato e dismesso, diventerà un distretto produttivo di nuova generazione, per start up di diverse filiere, laboratori agro-alimentari e spazi ricreativi.
Un impegno importante da parte della Regione che, vista l’alta adesione dei Comuni al bando sui progetti di riqualificazione, ha rimodulato le risorse stanziate, passate da 27 milioni di euro a 47.
Interventi che non si limiteranno al solo recupero fisico dell’immobile ma avranno l’obiettivo di garantire l’effettiva capacità di generare nuove funzioni, di ospitare nuove attività e di relazionarsi in maniera ampia con il contesto e con gli spazi esterni come giardini, parcheggi, aree verdi. Interventi che dunque si tradurranno nella nascita di veri e propri spazi di comunità e in nuove opportunità di valorizzazione del territorio.
Il tutto a partire dai comuni più piccoli, con meno di 5mila abitanti, e da quelli montani e delle aree interne. Un obiettivo raggiunto visto che il 42% delle risorse disponibili è stato riservato ai comuni più piccoli, mentre quelli montani e delle aree interne hanno ottenuto il 46%.
Numeri che hanno permesso di scrivere un nuovo capitolo della legge regionale sull’urbanistica, i cui risultati sono stati presentati nella giornata di ieri, martedì 22 marzo, in Regione nel corso di una videoconferenza stampa dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessora alla Montagna, programmazione territoriale e paesaggistica, Barbara Lori. Una legge che dal 2018, anno della sua entrata in vigore, a oggi ha permesso di assegnare contributi per oltre 90 milioni di euro a beneficio di circa 130 interventi di rigenerazione, riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio esistente.
“Oggi- sottolinea Bonaccini – facciamo un altro passo avanti importante verso un’idea di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, equo ed inclusivo, su tutto il territorio regionale. Per una crescita che sia inclusiva e uniforme in tutto il territorio regionale, dalle città alla pianura e all’Appennino. Che parta quindi dalle aree che più hanno pagato un prezzo alla pandemia, come i Comuni montani o quelli più piccoli. Uno sviluppo che rafforzi le reti sociali, riduca le distanze tra centro e periferia, valorizzi le identità territoriali, creando nuove opportunità di lavoro. Senza nuovo consumo di suolo e recuperando gli spazi esistenti, in linea con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e il Clima, nella convinzione che l’Emilia-Romagna possa crescere veramente solo se crescerà tutta insieme. Un obiettivo per noi prioritario”.
“Sono davvero soddisfatta per la qualità dei progetti, frutto di un lavoro attento da parte dei Comuni che ringrazio- aggiunge l’assessora Lori–. Per questo, vista la qualità e la quantità dei progetti arrivati, abbiamo scelto di incrementare sostanzialmente le risorse a disposizione portandole dai 27 milioni di euro previsti inizialmente dal bando agli attuali 47. Continuiamo il nostro lavoro per la piena attuazione della legge urbanistica promuovendo interventi di rigenerazione diffusi affinché anche i comuni più piccoli e quelli montani possano cogliere opportunità per contrastare lo spopolamento, dare ai giovani e agli anziani nuovi servizi, creare per tutti nuove opportunità di crescita e di sviluppo”.
Filippo Navarra