- In Pennsylvania si trova Rock Lititz, un gigantesco campus dove hanno sede una quarantina di aziende che si occupano di ogni aspetto della creazione dei grandi spettacoli dal vivo;
- Gran parte del suo successo dipende dal fatto che negli ultimi vent’anni i tour e i grossi concerti siano diventati il modo principale per guadagnare nel mondo della musica, visto che con l’avvento di internet le vendite di CD e dischi sono precipitate.
I grandi concerti che vediamo dal vivo o in tv rappresentano solo la superficie di un lavoro impressionante. Dietro i grandi eventi c’è infatti un’organizzazione lunga e complessa, che richiede lo studio e la realizzazione di grandi strutture e di tecnologie sofisticate, dalla costruzione del palco all’impianto audio, dalle luci agli effetti pirotecnici.
Alcuni dei più importanti concerti di questi anni vengono concepiti a Rock Lititz, in Pennsylvania, nel nord-est degli Stati Uniti. Qui si trova infatti un gigantesco campus dove hanno sede decine di aziende che si occupano di ogni aspetto dei grandi spettacoli dal vivo. Il paradosso è che il campus si trova nella contea di Lancaster, quella in cui vive la principale comunità amish del Paese che ha tra i propri valori principali una forte resistenza alla maggior parte delle innovazioni tecnologiche: ad esempio rifiutano le automobili che vengono ancora oggi sostituite con carrozze trainate da cavalli.
Ed è proprio a Rock Lititz che si è stabilito un polo che concentra e sperimenta le più avanzate tecnologie del settore della musica live. Si estende per 390mila metri quadrati e ospita le sedi di 40 aziende che forniscono tutti i servizi collegati all’organizzazione di grossi eventi che si tengono dal vivo, dai concerti alle istallazioni nei parchi divertimento o a bordo crociere. Nel campus ci sono anche hotel, negozi e naturalmente tre studi dedicati alle prove dei concerti che ricreano le condizioni di grossi arene e palazzetti: quello principale si estende per 30mila metri quadrati ed è considerato una delle sale prove più grandi del mondo.
Oggi questo campus è il posto ideale per un artista che vuole programmare un grosso tour. Il Rock Lititz non diffonde i nomi degli artisti di cui produce i concerti, ma si sa che in passato hanno usato i suoi servizi i Metallica, Justin Bieber, Taylor Swift, Elton John, i Backstreet Boys e tanti altri.
Le origini del successo
La storia del Rock Lititz parte da Gene e Roy Clair, due fratelli della zona che negli anni Sessanta avevano cominciato a occuparsi degli impianti di diffusione sonora negli eventi sportivi o nei balli della contea. Nel 1966 i Clair fecero un salto di qualità curando l’impianto audio di un concerto della cantante Dionne Warwick, e nei mesi successivi fornirono la propria attrezzatura e i propri servizi durante alcuni concerti di Frankie Valli and the Four Seasons: si ritiene che la loro società, che allora si chiamava Clair Brothers Audio Enterprises, sia stata la prima azienda professionale di impianti audio ad aver assistito una band in tour . La Clair Brothers e Lititz cominciarono a farsi un nome in particolare verso la fine degli anni Settanta, quando in città arrivò anche l’australiano Michael Tait, che in precedenza si era occupato della progettazione delle luci e degli allestimenti sul palco per i concerti della band di progressive rock inglese degli Yes. Nei decenni successivi le attività collegate al mondo della musica a Lititz cominciarono a crescere e a svilupparsi fino al 2011, quando la Clair Global e la Tait Towers, le due società dei Clair e di Tait, acquistarono un grosso terreno destinato all’uso industriale che era stato proposto dall’amministrazione locale. Tre anni dopo nacque così il campus Rock Lititz.
Secondo i responsabili delle aziende del campus, gran parte del successo ottenuto dipende dal fatto che negli ultimi vent’anni i tour e i grossi concerti siano diventati il modo principale per guadagnare nel mondo della musica. Con l’arrivo di internet è iniziato infatti il declino delle vendite di dischi e CD. Anche per compensare queste perdite oggi i prezzi dei biglietti dei concerti sono mediamente quasi quadruplicati.
Paradossalmente il periodo più florido per Rock Lititz è arrivato con la pandemia da coronavirus: in questo periodo si stima infatti che il campus abbia avuto il 30% di richieste in più rispetto al periodo precedente. In questi due anni Rock Lititz è rimasto per quanto possibile attivo, per esempio filmando alcuni concerti nei suoi studi. Adesso comunque i grossi rallentamenti dovuti alla situazione globale stanno avendo conseguenze anche sull’attività del campus: a volte mancano parti essenziali come le viti, altri i camion per portare in giro le attrezzature.
Non mancano poi i tentativi di imitare il modello di Rock Lititz: per esempio nel Delawere, vicino a Las Vegas o a Nashville, nel Tennesse. Ma quello che risulta difficile, se non impossibile, da replicare è il tipo di ambiente collaborativo che è venuto ad instaurare tra le comunità della zona e gli imprenditori che si sono inseriti nel mercato locale.
Nei prossimi tempi comunque Rock Lititz si espanderà ulteriormente, con un nuovo progetto dedicato sempre al mondo della musica: lo stato della Pennsylvania ha infatti deciso di finanziare parte della costruzione di un centro da 10 milioni di dollari destinato alla formazione del personale degli eventi dal vivo.
Filippo Navarra