- Già da alcuni giorni gli attivisti di Friday For Future Ferrara hanno notato una colorazione anomala, tendente al rosso, delle acque di scarico che riversano nel Po di Volano;
- Secondo gli ambientalisti questo significa che i reflui non sono adeguatamente depurati ma al contrario inquinati e pericolosi. “Urge procedere a una verifica perché è evidente che non si tratti di acque bianche”.
Un anomalo scarico di reflui fognari di colore rosso che confluisce direttamente nelle acque del Po di Volano. A lanciare l’allarme sono gli attivisti di Fridays For Future Ferrara i quali, sabato 26 marzo, hanno constatato di persona l’irregolarità recandosi sul ponte di via Caldirolo.
“Una colorazione di questo tipo – spiegano gli ambientalisti – rappresenta un segnale evidente di come i reflui non siano preventivamente e adeguatamente depurati, e siano perciò ancora inquinati e pericolosi. Basta questo per qualificare tale scarico come illecito poiché la legge vieta categoricamente gli scarichi diretti in acque superficiali e prevede che tutti debbano essere depurati in modo da ridurne l’impatto ambientale”.
Fff aggiunge: “Non basta valutare la regolarità formale dello scarico, limitandosi a controllare se sussiste un’autorizzazione e se quei reflui provengono dal depuratore della città, è necessario verificare se sostanzialmente le prescrizioni autorizzative sono rispettate, se effettivamente i reflui sono sottoposti ad idonea depurazione e se, infine, quelli riversati nel fiume rispettano i parametri stabiliti dai limiti tabellari sulle sostanze inquinanti”.
“Urge assolutamente – spiegano – procedere a una verifica in tal senso perché è evidente che quelle riversate nel Volano non siano acque bianche, depurate, ma inquinate e il cui scarico non è sempre consentito. Due giorni dopo la prima perlustrazione, lunedì 28 marzo, lo scarico continuava a sversare, ma il liquame aveva cambiato colorazione, mutando dal rosso al grigio scuro. Queste varie innaturali colorazioni, si presentano maleodoranti, con residui di fanghi di depurazione, con oli e grassi non identificati, o schiuma sono idonee a definire il fenomeno come inquinante e potenzialmente dannoso per l’ambiente”.
Gli attivisti concludono poi con una serie di interrogativi: “Perché nessuno se ne occupa? Perché non vengono eseguite le dovute sanzioni a chi inquina l’ambiente? Perché l’ente di gestione non provvede a mettere a norma i suoi impianti? Sono domande che ancora non hanno risposta e intanto chi inquina non paga mai”.
Filippo Navarra