- Il gip di Cremona ha dato l’ok al trasferimento di Michele Cazzanti al carcere di Ferrara;
- Rimangono invece dubbi sul movente che avrebbe spinto l’uomo ad esplodere otto colpi di pistola ai danni del collega che rimane ricoverato all’ospedale di Cona in condizioni critiche ma stabili.
Michele Cazzanti, autore del tentato omicidio ai danni del collega Roberto Gregnanini, avvenuto lo scorso giovedì 3 marzo in pieno centro a Ferrara, potrebbe presto essere trasferito dal carcere di Cremona a quello della città estense. Il gip della città lombarda, dove l’uomo era fuggito , oltre ad aver applicato la misura cautelare, ha infatti dato il nulla osta per il trasferimento nel carcere di Ferrara come chiesto dallo stesso indagato. Solo alcune questioni logistiche ed organizzative al momento ostacolerebbero il tutto: l’uomo, non vaccinato, si trova infatti in isolamento Covid, come previsto dal protocollo prima del trasferimento in sezione.
Le misure cautelari sono disciplinate dal Libro IV del codice di procedura penale italiano, e si sostanziano in limitazioni della libertà personale per scongiurare la fuga dell’indagato e la possibilità che commetta altri reati. Sono disposte da un giudice, sia nella fase delle indagini preliminari che nella fase processuale, lasciando un certo margine di discrezionalità, condizionato dalla presenza di presupposti stabiliti dalla legge.
Rimangono invece tanti interrogativi sui contorni della vicenda e sul movente. A breve gli inquirenti dovrebbero compiere delle analisi sul telefono cellulare di Cazzanti, trovato nell’abitazione in cui viveva con l’anziana madre, telefono che l’uomo non aveva portato con sé durante la fuga a Cremona dove è stato arrestato dalla Polizia mentre percorreva il ponte che unisce la provincia lombarda con quella di Piacenza.
Da quanto emerso finora, anche grazie a una telecamera presente in zona, Cazzanti avrebbe aspettato un’oretta il suo collega tra piazzetta Schiatti e via Boccaleone e lo avrebbe aggredito poco dopo le 11, esplodendo 8 colpi con la sua Glock calibro 9, regolarmente acquistata. Uno dei proiettili ha raggiunto Gregnanini all’addome, provocandogli, tra le altre cose, un’importante emorragia interna. La vittima si trova ancora ricoverata all’ospedale Sant’Anna di Cona, in condizioni stabili ma sempre critiche.
Filippo Navarra