- Il nuovo di Spinazzino ha risposto nel migliore dei modi alle prove di carico effettuate ieri mattina;
- Il collaudo ha richiesto l’impiego di due camion, a pieno carico, da circa 30 tonnellate ciascuno. La nuova infrastruttura avrà così una portata massima di 44 tonnellate, notevole miglioramento rispetto alle appena 2 tonnellate sostenute dal precedente ponte, crollato nel 2005.
Collaudo positivo per il ponte di Spinazzino. Il responso dell’ingegner Claudio Comastri del dipartimento di ingegneria dell’Università di Ferrara, presente con la direttrice dei lavori Elisa Maniezzo, è arrivato ieri mattina e ha segnato il riscontro positivo delle prove di carico sul nuovo ponte, realizzato con un investimento dell’amministrazione di 400mila euro e costruito in sostituzione della precedente infrastruttura, che nel 2005 aveva anche registrato un crollo.
“Per la stagione estiva le aziende agricole della zona potranno utilizzare un nuovo ponte, sicuro e adatto ai mezzi pesanti. Questa è la dimostrazione di che cosa significhi parlare di nuove infrastrutture a servizio dell’economia”, sottolinea il sindaco Alan Fabbri, che lancia un sondaggio sui social per dare un nome al nuovo ponte, secondo una consuetudine per questo genere di opere.
Il collaudo ha richiesto l’impiego di due camion, a pieno carico, da circa 30 tonnellate ciascuno. Il laboratorio Life ha fornito assistenza su controllo materiali e prove di cantiere, mentre i topografi di Zenith Ingegneria hanno realizzato i monitoraggi registrando le risposte dell’impalcato ai picchi di carico, muniti di un autolivello digitale. Il nuovo ponte avrà una portata massima di 44 tonnellate (nell’ultimo periodo la precedente struttura era limitata a 2 tonnellate), classificato di categoria 1 essendo realizzato secondo la moderna tecnologia, a campata unica, sostituendo così il precedente che aveva appoggi nell’acqua, questo consente di porlo al riparo da fenomeni di scalzamento delle fondazioni. Le travi portano la firma di un’azienda storica, la TPS Srl di Imola, gruppo Mattioli, che opera nel settore dal 1910. Le saldature sono state controllate una ad una, con appositi macchinari, per scongiurare l’esistenza di infiltrazioni d’aria. I nuovi appoggi del ponte sono invece della FIP MEC Srl di Selvazzano Dentro (Padova).
Effettuato il collaudo, all’inaugurazione mancano solo alcune opere di completamento come la posa delle caditoie, alcune stuccature esterne, l’ultimazione del sistema di deflusso delle acque e l’installazione dei giunti di dilatazione stradale.
La realizzazione del nuovo ponte è stata aggiudicata, la scorsa primavera, da un raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla Barri Marino (capogruppo) e dalla Edilscavi 02 Srl. Il completamento dell’opera segnerà la riapertura ad auto e mezzi pesanti dell’accesso diretto a via Cascina, da via della Cembalina.
Filippo Navarra