Grande successo per la prima delle cinque serate in programma con il musical Notre Dame de Paris in piazza Ariostea, evento conclusivo del Ferrara Summer Festival 2022. La piazza, trasformata per l’occasione in un gigantesco teatro a cielo aperto, ha ospitato un pubblico numeroso rimasto ammagliato, oltre che dalla bravura degli attori, anche dalle mastodontiche scenografie e dalle performance dei ballerini.
Lo spettacolo, sognato e voluto da David Zard, è tornato sui palcoscenici più importanti del nostro Paese a vent’anni di distanza dalla sua prima rappresentazione datata 14 marzo 2002. Scritto da Luc Plamondon su musiche di Riccardo Cocciante, tratto dall’omonimo celebre romanzo di Victor Hugo, con i testi in italiano curati da Pasquale Panella.
Sul palco, in occasione di questo importante anniversario, il cast originale in cui spicca il ricongiungimento artistico dei due protagonisti Giò Di Tonno e Lola Ponce, noti al grande pubblico per la loro vittoria al Festival di Sanremo 2008 sulle note di “Colpo di fulmine”. Tra gli altri protagonisti ritroviamo: Vittorio Matteucci, Leonardo di Minno, Matteo Setti, Graziano Galatone e Tania Tuccinardi che hanno contribuito negli anni al traino dell’opera, assieme al nutrito cast composto da ballerini e acrobati.
La storia è ambientata a Parigi nel 1482 e ha come protagonisti Quasimodo (interpretato da Giò Di Tonno), il campanaro gobbo della cattedrale, perdutamente innamorato della zingara Esmeralda (Lola Ponce), attratta però dal capitano Febo (Graziano Galatone), a sua volta fidanzato con Fiordaliso ( Tania Tuccinardi). Un intreccio amoroso che riguarda anche Frollo (Vittorio Matteucci), arcidiacono di Notre Dame anch’esso affascinato dalla bella gitana e personaggio in grado di scatenare le dinamiche tipiche dei rapporti umani, dalla gelosia alla passione, le stesse che rendono ancora fortemente attuale un racconto scritto la bellezza di quasi due secoli fa.
Nel complesso si tratta di un’opera che non delude mai, né per chi lo guarda per la prima volta, né per chi decide farne ritorno. Chiunque lo abbia visto almeno una volta non fatica a comprendere i motivi di un simile successo: ribattezzato il musical dei record, Notre Dame è stato tradotto in nove lingue facendo letteralmente il giro del mondo, attraversando qualcosa come 23 Paesi, per oltre 5mila repliche e 13 milioni di spettatori internazionali.
Tra gli aspetti che maggiormente colpiscono, l’intensa carica emotiva delle melodie estremamente popolari, frutto del genio creativo del Maestro Cocciante, in cui spiccano “Il tempo delle cattedrali” e “Bella”. Da segnalare poi un linguaggio sempre attuale, avvincente e struggente allo stesso tempo che non stanca e che continua ad accumulare ammiratori rappresentazione dopo rappresentazione.
In conclusione Notre Dame è un autentico viaggio tra emozioni che non hanno epoca portate sul palco in oltre due ore di show ricche anche di contenuti sociali, poetici e musicali che esulano dal semplice concetto di spettacolo. Un’opera che ha una marcia in più proprio perché contrappone la bellezza e il lato oscuro dell’essere umano, mescolando i due elementi al punto da non riuscire a comprendere cosa sia bene e cosa sia male. Una storia che insegna come nella società i ruoli possano essere provvisori e interscambiabili, lasciando sempre spazio ai sogni.
Filippo Navarra